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FATTI E
PERSONE
Crisi: Coldiretti, 31 MLD di Made in Italy
su tavole estere. E' record
Nel 2012 boom della dieta mediterranea in Cina (+84% pasta, +28% olio,
+21% vino)
Record storico per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari
italiani che nel 2012 ha raggiunto il massimo di sempre, superando quota
31 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti
sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero. La maggior parte
delle esportazioni – sottolinea la Coldiretti - interessa i paesi
dell’Unione Europea per un valore stimato di 23,3 miliardi (+3 per
cento) ma il Made in Italy cresce anche negli Stati Uniti con 2,6 miliardi
(+10 per cento) e nei mercati asiatici dove si è avuto l’incremento
maggiore con un +21 per cento (2,5 miliardi). A livello generale, l’aumento
dell’export rispetto allo scorso anno è stato del 2 per cento.
Tra i principali settori del Made in Italy, il prodotto più esportato
si conferma il vino, con 4,5 miliardi (+7 per cento) davanti all’ortofrutta
fresca (3,9 miliardi di euro), che resta sostanzialmente stabile così
come l’olio (1,2 miliardi). Aumenta, invece, la pasta che rappresenta
una voce importante del Made in Italy sulle tavole straniere con 2,1 miliardi
(+7 per cento).
Analizzando le performance dei prodotti nei singoli stati si scoprono
aspetti sorprendenti – evidenzia Coldiretti – soprattutto
sul mercato cinese, dove si registra un vero e proprio boom dei prodotti
della dieta mediterranea, con l’aumento del 28 per cento delle vendita
di olio, addirittura dell’84 per cento di quelle della pasta e del
21 per cento del vino. Ma anche i formaggi si affermano tra i consumatori
cinesi, con gli acquisti di Grana Padano e Parmigiano Reggiano che triplicano,
mentre quelli di prosciutto sono addirittura quintuplicati.
Sale addirittura a +64 per cento al crescita dello spumante tricolore
– rileva la Coldiretti - in casa dello Champagne, la Francia. Ma
i cugini transalpini sembrano sempre più propensi anche a “tradire”
camembert e roquefort per i formaggi italiani, che aumentano del 4 per
cento. Prosegue anche il buon momento della birra Made in Italy che avanza
in Germania, patria dell’Oktoberfest, (+11 per cento) e tra i “vichinghi”
dei paesi scandinavi, con una crescita del 19 per cento.
“E’ questa la dimostrazione che nel grande mare della globalizzazione
ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle
modalità di produzione che sono espressione diretta dell’identità
italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane” ha sottolineato
il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel sottolineare che “se
vogliamo giocare la partita sulla produttività e sui costi di produzione,
perdiamo. Se invece aggiungiamo creatività, paesaggio, storia,
tutto ciò che di bello e unico abbiamo in questo Paese, possiamo
vincere e noi tutti questi valori li mettiamo nostri prodotti agroalimentari”.
L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare
da una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria”
internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località,
immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti
taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.
All'estero - stima la Coldiretti - il falso Made in Italy a tavola fattura
60 miliardi di euro e sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano
su tre. (www.coldiretti.it)
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