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FATTI E
PERSONE
Alimenti/ Corsi cucina e chef in tv, ma italiani
imparano da mamma
Indagine della Doxa commissionata
da Accademia Italiana Cucina
Corsi di cucina che registrano il tutto esaurito con lista d'attesa, show
cooking presi d'assalto, chef onnipresenti in trasmissioni televisive
sempre più dedicate al cibo e alla cucina. Ma, nonostante tutto,
7 italiani su 10 imparano a cucinare dalla mamma. E' quanto emerge da
una indagine commissionata dall'Accademia Italiana della Cucina alla Doxa,
che fotografa lo stato dell'arte della cucina familiare svelando usi,
costumi e fonti di apprendimento attraverso le quali gli italiani si approcciano
alla cucina di casa.
Secondo l'indagine, oggi il 71% dei nostri connazionali "impara a
cucinare" seguendo ancora alla lettera i consigli delle mamme e delle
nonne. E le ricette si condividono esattamente come una volta, come dimostra
il fatto che 8 italiani su 10 (76%) si passano suggerimenti esclusivamente
con appunti scritti o a voce. Quelli, per intenderci, custoditi gelosamente
nel cassetto di famiglia e tramandati di generazione in generazione. L'indagine
è stata presentata oggi in occasione delle celebrazioni per i sessanta
anni della prestigiosa Istituzione Culturale della Repubblica Italiana,
fondata da Orio Vergani nel 1953. Dunque, al di là dell'indiscutibile
successo mediatico - circa 7 italiani su 10 guardano le trasmissioni dedicate
al cibo - solo il 18% dei telespettatori poi prende spunto da questi programmi
per sperimentare le ricette a casa. Insomma, il fenomeno è importante
ma il suo impatto sulle abitudini di casa è molto circoscritto.
Se la famiglia rimane il baluardo inossidabile da cui apprendere il sapere
culinario, il tanto caro (e "vecchio") libro di cucina è
al secondo posto (25%) nelle fonti attraverso le quali si impara a cucinare.
I libri dedicati al cibo sono molto diffusi nelle nostre case: l'80% degli
italiani ne possiede almeno uno, mentre circa la metà dei nostri
connazionali (46%) ne ha più di cinque e un buon 20% ne possiede
addirittura più di dieci. Quelli che vanno per la maggiore sono
ancora "Il Cucchiaio d'argento", il "Talismano della felicità",
l'"Artusi" e, tra i modernissimi, la "Prova del Cuoco"
e "Benedetta Parodi".
Se è vero che solo il 10% degli italiani impara a cucinare da internet
(blog, siti gastronomici), il dato quasi si triplica (25%) nel caso degli
under 30. Le nuove generazioni, dunque, sembrano guidare una piccola rivoluzione
culturale rispetto alla tendenza dominante che vede la tradizione familiare
trionfare tra le fonti di apprendimento. Infine l'indagine ci dice che
gli autodidatti sono il 10% della popolazione mentre sono ancora meno
quelli che si sono formati attraverso corsi di cucina (5%).
Ed ora passiamo ad analizzare i ruoli in cucina. Diciamo innanzitutto
che in generale gli italiani si reputano dei bravi cuochi: il 73% dichiara
di essere una persona che sa cucinare bene (nel caso delle donne l'autostima
sale all'89%). Ma se nell'alta ristorazione sono soprattutto gli uomini
a farla da padrone, a casa la regina dei fornelli rimane la donna, che
in oltre 9 famiglie su 10 ricopre il ruolo di "chef di casa".
Il "gentil sesso" vede crescere il suo peso anche fuori dalle
mura domestiche come dimostra il fatto che il 4% delle donne fa parte
di associazioni gastronomiche, una presenza doppia rispetto a quella degli
uomini (2%). Ma attenzione, anche gli uomini non stanno a guardare e reclamano
sempre più spazio davanti ai fornelli: oggi oltre la metà
(55%) dichiara di saper cucinare bene.
Il desco familiare riunisce in media 3 persone e in particolare 2,8 per
il pranzo e 3,1 per la cena: il condividere, lo stare insieme, resta quindi
un must dell'alimentazione degli italiani. Curioso il dato che indica
il tempo passato ai fornelli: nei giorni feriali la media giornaliera
è di circa un'ora (tra pranzo e cena), ma c'è un 35% di
italiani che passa da un'ora a due ore, tutti i giorni, tra i fornelli.
Nei giorni di festa questo tempo si dilata fino a una media di un'ora
e diciotto minuti, con 3 italiani su 10 (28%) che cucinano addirittura
per oltre due ore. (www.tmnews.it)
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