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FATTI E
PERSONE
Inflazione rallenta, ai minimi dal 2010
I prezzi al consumo rallentano: +1,7%, rispetto al +1,9%
di febbraio.
A marzo nuova frenata dell'inflazione
che rallenta a +1,7%, rispetto a +1,9% di febbraio, tornando ai livelli
del novembre 2010. E' quanto emerge dalle stime comunicate dall'Istat:
si tratta del sesto mese consecutivo di rallentamento dell'indice nazionale
dei prezzi al consumo. Alla base dell'andamento, il calo dei prezzi dei
carburanti. Rispetto a febbraio, si registra comunque un rialzo dell'indice
dello 0,3%.
A contribuire all'aumento congiunturale dell'indice - sottolinea l'Istat
- sono, in particolare, i rialzi su base mensile dei prezzi dei Servizi
relativi ai trasporti (+1,7%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per
la cura della persona (+0,7%).
L'inflazione acquisita per il 2013 è pari all'1,0%. A marzo l'inflazione
di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi,
scende all'1,4% (era +1,5% a febbraio). Al netto dei soli beni energetici,
la crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo resta stabile
all'1,5%.
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori
aumentano dello 0,1% su base mensile e del 2,0% su base annua, in ulteriore
rallentamento dal 2,4% di febbraio.
I dati odierni sull'inflazione "sono ancora fortemente sottostimati
e rispecchiano un andamento lontano dalla realtà". A dirlo
sono Federconsumatori e Adusbef che, commentando i dati diffusi dall'Istat
sull'inflazione in Italia, sottolineano come, tra aumento di prezzi, tassazione
e tariffe, l'aggravio effettivo per il 2013, secondo i calcoli dell'Osservatorio
nazionale Federconsumatori, sarà di 1.490 euro per famiglia, "che
diventano 3.823 prendendo in considerazione il biennio 2012-2013".
Secondo il Codacons, l'andamento dell'inflazione "non fa altro che
confermare un crollo dei consumi senza precedenti, una caduta della domanda
storica che tocca persino beni necessari come gli alimentari". Infatti,
su base annua, osserva il Codacons, "passare dal 3,2 del settembre
2012 all'1,7 di oggi significa, per una famiglia di 3 persone, un risparmio
di 525 euro in termini di minor costo della vita, non poco in questo momento
di crisi e di tasse". Si sottolinea, inoltre, che è necessario
scongiurare l'aumento dell'Iva previsto per luglio, perché in caso
contrario si vanificherebbe "l'unica cosa positiva che questa crisi
ha portato: un'attenuazione dell'inflazione". Poiché un aumento
dell'imposta sul valore aggiunto dal 21 al 22% determinerebbe "un
aumento dell'inflazione di almeno lo 0,6%, rinfiammando nuovamente i prezzi
che invece ora sono finalmente calanti".
Il dato sull'aumento dei prezzi, secondo Confcommercio, "attesta
come la velocità di rientro dell'inflazione sia molto superiore
alle attese". Infatti, "dal 3,2% di settembre all'1,7% di marzo,
l'inflazione si è quasi dimezzata nel giro di un semestre".
"Il carrello della spesa - commenta Coldiretti - è meno caro
perché si svuota dei prodotti base per l'alimentazione come la
frutta (-4,2%), ortaggi (-3%) fino alla carne che registra un calo delle
macellazioni del 7%, ma anche per i minor acquisti dei prodotti tipici
della Pasqua (-10%) che avrebbero invece dovuto sostenere i consumi rispetto
allo scorso anno quando la festività cadeva ad aprile". La
riduzione del tasso di inflazione "riflette il clima di depressione
nei consumi che coinvolge anche le spese per la tavola pasquale stimate
in calo del 10% per un valore di 1,1 miliardi di euro". (www.adnkronos.com)
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