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FATTI E
PERSONE
Industria alimentare: fiducia ai minimi dal
2009
A picco la fiducia dell'industria alimentare italiana nel primo trimestre
2013. È quanto emerge dall'indagine che l'Ismea ha condotto a marzo
su un panel di 1.200 operatori allo scopo di misurarne il sentiment. L'indicatore,
elaborato trimestralmente dall'Istituto attraverso valutazioni su ordini,
attese di produzione e livello delle scorte, si è attestato a -15,3
(in un campo di variazione che oscilla tra -100 e +100), registrando il
secondo valore più basso dopo quello rilevato in coincidenza con
fase più acuta della crisi del 2009.
Il deterioramento dei giudizi sull'andamento degli ordini e delle scorte
di magazzino, solo in parte controbilanciato dal miglioramento delle
attese di produzione per il successivo trimestre, ha determinato una flessione
dell'indice di fiducia di 2 punti su base trimestrale e di oltre 9 punti
rispetto allo stesso periodo del 2012.
In particolare, sottolinea l'Ismea, la dinamica negativa degli ordini
e l'accumulo delle scorte di magazzino riflettono la flessione della domanda
interna, in un contesto in cui a tirare sono solo le esportazioni (+6,9%
l'export agroalimentare nel primo trimestre 2013, secondo i dati provvisori
Istat).
Qualche timido segnale di ottimismo trapela invece dai giudizi degli operatori
sull'evoluzione dello scenario economico nel breve termine, sia in riferimento
al settore di pertinenza, sia più in generale alle prospettive
del Paese. Ciononostante, risulta in crescita rispetto allo scorso anno
la quota di aziende che prevede un ridimensionamento dell'attività
produttiva e dell'utilizzo di manodopera nel corso del 2013 (circa il
19%), a fronte di un 68% che si dichiara intenzionato a mantenere inalterato
il piano di produzione e l'assetto occupazionale.
Per quanto riguarda la propensione ad investire, dall'indagine emerge
che il 25,4% degli operatori intende effettuare investimenti in innovazioni
di processo e di prodotto nel corso dell'anno.
Analizzando l'indice di fiducia con un maggiore grado di dettaglio, si
rileva per la quasi totalità dei comparti produttivi un valore
dell'indicatore negativo e in peggioramento sui tre mesi precedenti. Fanno
eccezione l'industria dolciaria, che vanta un clima di fiducia positivo
e in linea con il trimestre precedente, e i settori degli elaborati di
carne, pesce, pane e prodotti da forno che, pur mantenendosi in terreno
negativo, registrano un miglioramento su base congiunturale.
A livello territoriale, la fiducia dell'industria risulta negativa in
tutte le aree del Paese, seppure con diverse intensità: più
marcate nel Nord-Ovest e, a seguire, nel Mezzogiorno. Dal confronto su
base trimestrale emerge una flessione soprattutto per le imprese del Sud
(-5 punti), a fronte di una contrazione di circa un punto nelle regioni
del Nord e di un miglioramento di 1,5 punti nel Centro Italia. (www.ismea.it)
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