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FATTI E
PERSONE
Ismea, anche l'agricoltura ha il suo barometro della fiducia
Alla prima divulgazione, l'indice
che sintetizza il sentiment delle aziende agricole italiane si attesta
nell'ultimo trimestre del 2012 a -12,1 (+100 - 100 il campo di variazione)
segnalando un peggioramento sia su base congiunturale sia tendenziale.
Nell'ambito di un Tavolo tecnico internazionale coordinato dal Copa-Cogeca,
l'Ismea ha messo a punto un indice del clima di fiducia delle aziende
agricole italiane, diffuso oggi per la prima volta.
Elaborato in coerenza con le metodologie adottate dalle indagini gemelle
condotte in 10 Stati membri, l'indicatore sintetizza i giudizi espressi
sulla situazione corrente degli affari e sulle attese circa la loro evoluzione
di breve-medio periodo.
I risultati
Nell'ultimo trimestre del 2012 l'indice Ismea del clima di fiducia delle
aziende agricole italiane si è attestato su un valore negativo
(-12,1), risultando in flessione di quasi due punti sul trimestre precedente
e di un punto su base annua.
A determinare il calo di fiducia hanno contribuito entrambe le componenti
dell'indicatore, quindi sia la situazione corrente che le prospettive.
Più in dettaglio si evince dalle opinioni dei 900 agricoltori e
allevatori intervistati una generale insoddisfazione sul fronte della
redditività conseguente a un calo della produzione in molti settori,
all'inasprimento dei costi degli input produttivi e alla debolezza della
domanda interna. Una condizione negativa, sottolinea l'Ismea, che non
è stata adeguatamente compensata dalla tenuta dei prezzi agricoli
all'origine.
In questo scenario si distinguono positivamente solo le aziende vitivinicole
che si sono dichiarate più ottimiste in virtù di un andamento
del mercato particolarmente remunerativo nell'ultimo anno. Al contrario
il settore zootecnico, colpito dall'aggravio dei costi per l'alimentazione
animale, e quello olivicolo, con un 12% in meno di produzione, presentano
valori dell'indice di fiducia inferiori alla media, nonostante, almeno
per l'olio, sia emerso un miglioramento delle fiducia rispetto al precedente
trimestre, grazie al deciso recupero dei prezzi nell'ultima parte del
2012.
L'approfondimento trimestrale dedicato alla commercializzazione degli
agrumi ha evidenziato uno scenario nel complesso sfavorevole per le imprese
del settore, con fatturati in calo, a causa di una campagna produttiva
negativa, e redditività compromessa anche da un innalzamento dei
costi di produzione.
Dinamiche analoghe emergono dal focus sulla zootecnia da carne che, fatta
eccezione per il settore suinicolo, ha accusato forti cali produttivi
e di fatturato, nonostante l'aumento delle quotazioni. Sul fronte dei
costi, il settore ha risentito, soprattutto nell'ultimo quarto dell'anno,
dei rincari dei prodotti energetici e dei maggiori oneri legati all'approvvigionamento
dei mangimi.
(www.ismea.it)
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