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FATTI E
PERSONE
Industria: Coldiretti, vola fatturato alimentare
all'estero (+5,4%)
Per vino il fatturato realizzato all’estero supera
nel 2012 quello a livello nazionale
In controtendenza rispetto all’andamento sul mercato nazionale vola
il fatturato agroalimentare all’estero dove fa segnare un aumento
del 5,4 per cento per un valore record di 31,8 miliardi nel 2012. E’
quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione
dei dati Istat sul fatturato sulle ordinazioni dell’industria. Il
fatturato realizzato all’estero ha addirittura sorpassato nel 2012
quello realizzato a livello nazionale per il vino che si classifica -
sottolinea la Coldiretti - come il prodotto alimentare Made in Italy più
esportato con 4,5 miliardi (+7 per cento). A seguire - continua la Coldiretti
- l’ortofrutta fresca (3,9 miliardi di euro), che resta sostanzialmente
stabile così come l’olio (1,2 miliardi). Aumenta, invece,
la pasta che rappresenta una voce importante del Made in Italy sulle tavole
straniere con 2,1 miliardi (+7 per cento). Analizzando le performance
dei prodotti nei singoli Stati si scoprono aspetti sorprendenti –
evidenzia Coldiretti – soprattutto sul mercato cinese, dove si registra
un vero e proprio boom dei prodotti della dieta mediterranea, con l’aumento
del 28 per cento delle vendita di olio, addirittura dell’84 per
cento di quelle della pasta e del 21 per cento del vino. Ma anche i formaggi
si affermano tra i consumatori cinesi, con gli acquisti di Grana Padano
e Parmigiano Reggiano che triplicano, mentre quelli di prosciutto sono
addirittura quintuplicati. Sale addirittura a +64 per cento al crescita
dello spumante tricolore – rileva la Coldiretti - in casa dello
Champagne, la Francia. Ma i cugini transalpini - conclude la Coldiretti
- sembrano sempre più propensi anche a “tradire” Camembert
e Roquefort per i formaggi italiani, che aumentano del 4 per cento. Prosegue
anche il buon momento della birra Made in Italy che avanza in Germania,
patria dell’Oktoberfest, (+11 per cento) e tra i “vichinghi”
dei paesi scandinavi, con una crescita del 19 per cento. (www.coldiretti.it)
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