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FATTI E
PERSONE
Ok export vino (+9%), ma Italia fatica su
mercati emergenti
Frena boom bollicine, corre ancora Usa con crescita del 26%
Prosegue il traino dell'export per il vino italiano (in sei anni le esportazioni
sono cresciute del 6,7% annuo, le vendite domestiche del 2,3%), ma fatichiamo
nei mercati emergenti, come quello cinese e asiatico in genere.
Lo afferma l'indagine sui bilanci delle 108 principali aziende effettuata
da Ricerche & Studi di Mediobanca, secondo la quale l'anno scorso
l'export di vino dei grandi gruppi italiani è cresciuto del 9,4%,
con l'Unione europea che assorbe il 50,6% delle esportazioni, con un incremento
in valore del 10,5%. La seconda area di destinazione è il Nord
America (33,2% dell'export, +7,2% sul 2011) mentre Asia ed Australia sono
in aumento del 26% ma con un peso ancora molto limitato: solo il 4,7%
dell'export complessivo di vino italiano.
Secondo l'ufficio studi di Mediobanca, che alla vigilia del Vinitaly di
Verona abitualmente diffonde la sua ricerca, è del tutto marginale
il contributo dell'America Latina (1,3%), mentre il resto del mondo (Africa,
Medio Oriente e Paesi europei non Ue) si attesta al 10,2%, in calo dell'1,4%.
Da notare che i grandi produttori di spumanti hanno aumentato il fatturato
complessivo nel 2011 del 10,9% e l'export del 18,4%, ma nel 2012 dopo
anni di boom hanno segnato una crescita più limitata: +3,4%, con
l'export comunque ancora a tirare (+11%). Rimane comunque interessante
la corsa delle bollicine italiane in Usa e Canada: l'anno scorso hanno
segnato una crescita di vendite del 26%. (www.ansa.it)
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