FATTI E
PERSONE Made in Italy come stile di vita. E la
mission del progetto “Vini italiani in Cina”, da ieri entrato
nella sua seconda fase. Fino al 9 aprile 14 grandi testate cinesi faranno
un tour tra cantine e caseifici, per conoscere da vicino l’Italian
appeal e capire l’aspetto evocativo che sta dietro le tradizioni
del Paese. Completamente finanziato e sostenuto dal ministero dello sviluppo
economico (costo complessivo stimato dal dicastero tra 200 e 250 mila
euro), attraverso la direzione Internazionalizzazione guidata da Pietro
Celi in convenzione con Federvini e Unione Italiana Vini e con Enoteca
Italiana come soggetto attuatore, il progetto è stato presentato
il 26 novembre 2012 a Pechino dal ministro allo sviluppo economico Corrado
Passera, con queste parole: “L’obiettivo è promuovere
la conoscenza facendo leva sul legame con territorio, storia e tradizioni.
Per raccontare come nasca “quel” vino e ciò che c’è
intorno: cultura, luoghi e storie delle famiglie dei produttori”.
Finanziata con i fondi del piano di promozione straordinario, realizzata
senza supporto Ice, l’iniziativa è alla prima assoluta. Fondi
Mse spiegano che nasce per esplicita richiesta della rappresentanza cinese
con l’obiettivo di promuovere in Cina il consumo divino italiano,
viste le quote di mercato limitate rispetto a altri player. Dopo una prima
fase di scouting, servita a individuare in Enoteca Italiana l’ente
attuatore, grazie all’ufficio da questa aperto a Shangai, e la presentazione
ufficiale a Pechino, si è entrati nella fase operativa con i giornalisti
cinesi in Italia. La stampa cinese visiterà aziende come Cantina
Marchesi Antinori (Bargino, Firenze), Cantine Cecchi (Castellina in Chianti,
Siena), Cantine Dei (Montepulciano, Siena), Cantina Contucci (Montepulciano,
Siena), il Carapace (Montefalco Perugia), Borgo Scopeto (Castelnuovo Berardenga,
Siena). Il tour continuerà in un caseificio del Consorzio Parmigiano
Reggiano per vedere la lavorazione del formaggio simbolo italiano e in
un acetificio. Ci sarà poi l’occasione per una visita al
museo del Vino di Torgiano Lungarotti con i suoi oltre 2.800 manufatti
e, per finire, tappa a Verona per il Vinitaly. Si tratta, in sostanza,
di una azione di incoming per opinion leader e media cinesi cui seguirà
a maggio un tour riservato ai compratori durante il quale saranno visitate
le principali regioni vitivinicole italiane, Sicilia inclusa, con la selezione
di aziende da visitare fatta da Federvini e Uiv. Il mercato del vino in
Cina è in espansione: +20% l’anno, con gli attuali 14 mln
di ettolitri, mentre per il 2014 si prevede una ulteriore crescita. L’Italia
è al quinto posto per esportatori dopo Francia, Australia, Cile
e Spagna e nel 2011 ha visto crescere del 68% la sua presenza in volume
e del 99% in valore. Il segmento che cresce di più è lo
spumante. I vini di pregio si stanno affermando come indicatore sociale
di successo presso gli uomini d’affari. La terza fase, la chiusura
del progetto prevista entro l’estate 2013 o in coincidenza della
rassegna Wine & spirits di Hong Kong, vedrà un workshop e incontri
BtoB nell’auditorium dell’Italian Center di Shanghai.
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