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FATTI E
PERSONE
Al via il progetto “Piantiamo i valori”
Carceri: nel giorno della condanna Ue Aiab realizza un oliveto
biologico al minorile di Roma
Nello stesso giorno in cui la Corte di
Giustizia Europea ha condannato il sistema carcerario italiano, un trattore
ha iniziato la lavorazione del terreno per l’impianto di un piccolo
oliveto biologico nell’Istituto minorile di Casal del Marmo di Roma.
Grazie al progetto “Piantiamo valori” promosso e curato da
AIAB e finanziato da Lush, un’azienda produttrice di cosmetici a
base di frutta e verdure fresche, settanta olivi saranno piantati nei
prossimi giorni su un terreno oggi incolto, interno all’istituto,
su cui pascola un piccolo numero di capre. L’impianto dell’oliveto
sarà accompagnato da un corso di formazione sul campo per
la cura, la potatura delle piante e la raccolta delle olive.
Con questa iniziativa l’istituto minorile, che già gestisce
una piccola fattoria, si doterà di una struttura produttiva che
durerà nel tempo, mentre i ragazzi avranno la possibilità
di crescere coltivando e di responsabilizzarsi attraverso la cura delle
piante. Inoltre potranno acquisire interessi e competenze utili per il
fine pena per il reinserimento sociale, necessario anche per evitare la
recidiva.
Il progetto, realizzato con la collaborazione dell’Istituto minorile
di Casal del Marmo, fa seguito ad un protocollo d’intesa tra e il
Centro di Giustizia Minorile del Lazio che ha già consentito la
realizzazione di una bioterrazza nella sezione femminile del Centro di
Prima Accoglienza di Roma, con un vero e proprio orto pensile.
“Il progetto – afferma il presidente di AIAB, Alessandro Triantafyllidis
– è frutto di un’interessante sinergia
tra associazioni, istituzioni e imprese private a sostegno di obiettivi
sociali e si inserisce in un quadro più ampio dell’iniziativa
di AIAB sull’agricoltura sociale che rappresenta, oltre ad un’occasione
di diversificazione e innovazione dell’attività agricola,
anche l’espressione piena del valore civico, sociale ed ambientale
dell’agricoltura biologica. In particolare – conclude Trantafillydis
- da anni la nostra associazione è impegnata a promuovere la crescita
dell’agricoltura biologica nelle colonie ed istituti penitenziari,
nella convinzione della grande efficacia del lavoro agricolo anche a fini
riabilitativi e del contrasto alla recidiva”. (www.aiab.it)
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