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FATTI E
PERSONE
Sos api: arriva l'arnia informatizzata
Messa a punto in Trentino dalla Fondazione Mach. È in grado
di restituire dati precisi sulle caratteristiche bio-etologiche delle
diverse razze di api
Sos api. Ora arriva l’arnia
informatizzata per selezionare razze più resistenti e più
adatte al territorio. La sua messa a punto in Trentino, con grandi vantaggi
per la ricerca, ma anche per il monitoraggio ambientale. Le api mellifere,
utilizzate in tutto il mondo dagli apicoltori, sono state sempre insetti
«selvatici» diffusi in gran parte dell’Europa, dell’Africa
e dell’Asia occidentale. Per molti millenni le api degli apicoltori
erano solo una parte di quella grande massa di alveari naturali che colonizzavano
ogni ambiente, dalle foreste alle praterie, svolgendo un ruolo chiave
nella conservazione di moltissime specie vegetali. Le api mellifere infatti
vivono in colonie numerosissime e perenni, a differenza della maggior
parte degli altri insetti impollinatori, e per questo sono organismi indispensabili
per la conservazione della biodiversità. Ormai , a causa delle
malattie e dell’inquinamento, le uniche api mellifere sono quelle
degli apicoltori, che si trovano oggi a gestire, spesso inconsapevolmente,
un organismo le cui potenzialità vanno ben oltre la stessa sopravvivenza
delle società umane.
I
L’ARNIA INFORMATIZZATA - Un’arnia informatizzata è
stata messa a punto dalla Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele
all’Adige in Trentino, impegnata da alcuni anni, sia sul fronte
della sperimentazione (Centro trasferimento tecnologico) che della ricerca
(Centro ricerca e innovazione), verso l’apicoltura e il mondo delle
api. «Un campo di ricerca rilevante», spiega Paolo Fontana
dalla Fem, «è la verifica dell’adattamento all’ambiente
montano di alcune linee o razze di api, cercando di ricostituire un patrimonio
di api ben adattate all’ambiente e quindi più idonee a svolgere
a pieno sia il ruolo produttivo che ambientale. L’arnia informatizzata,
in fase di sviluppo, è in grado di restituire dati precisi sulle
caratteristiche bio-etologiche delle diverse razze».
SENSORI - Un'arnia informatizzata consta di diversi sensori che forniscono
dati sulla produttività e sullo sviluppo della colonia (peso =
bilance digitali), sulle condizioni ambientali (temperature esterne) e
sull'attività della colonia di api (conta-api in entrata e uscita).
Studiare il numero di api in entrata e in uscita nei vari orari e avere
un bilancio giornaliero è fondamentale per studiare l'effetto di
alcuni insetticidi che non provocano la morte delle api, ma il loro disorientamento:
se ci sono molte api che non ritornano all'alveare, per esempio. Anche
gli orari e le temperature di volo sono molto utili, per esempio per selezionare
ceppi di api adattati alle diverse temperature ambientali e a condizioni
di clima variabile. In questi anni gli impegni maggiori della Fem sono
stati profusi per trovare o affinare strategie per il controllo dell’acaro
Varroa ma anche per ridurre gli effetti tossicologici dell’uso di
alcuni agrofarmaci.
BIOINDICATORI - Bisogna anche dire che l’ape riveste un ruolo di
organismo bioindicatore, poiché avendo un raggio di azione molto
esteso (fino a 5 km) concentra nella sua colonia prodotti diversi, quale
nettare, polline, propoli e acqua, effettuando in pratica un monitoraggio
ambientale efficace e capillare. Uno stato di malessere delle colonie
di ape mellifera può far supporre qualche problematica ambientale.
«Uno degli scopi della ricerca è capire se fattori ambientali
esterni come agrofarmaci o inquinanti influiscono sulla percezione sensoriale
delle api tale da disorientarle nel riconoscimento del alveare»,
spiega Gianfranco Anfora, del Centro ricerca e innovazione. «Per
fare questi studi si utilizzano strumenti particolari. Le antenne, a esempio,
vengono analizzate tramite microscopio elettronico a scansione e se ne
registrano le risposte elettrofisiologiche».
SPERIMENTAZIONE -In questi giorni si sta svolgendo una sperimentazione
in val di Non proprio per verificare l’effetto di alcuni agrofarmaci
su colonie di api della Fem, dotate di conta-api elettronico e monitorate
anche mediante controlli periodici, per valutare la loro popolosità,
produttività e il loro stato sanitario. Ma l’utilità
di un conta-api elettronico ha molte applicazioni. Dalla selezione di
ceppi di api operanti a temperature più basse, alla verifica di
determinate tecniche apistiche. La messa a punto di questo strumento porterà
un grande vantaggio, dunque, sia alla ricerca che all’apicoltura
e alla frutticoltura ma anche al monitoraggio ambientale.
(Massimo Spampani - www.corriere.it)
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