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FATTI E
PERSONE
Confagricoltura: investire nel verde pubblico conviene
Annunciato un vertice nazionale sul
vivaismo nel corso del question time con il sottosegretario Giuseppe Castiglione
Una politica di public spending sul fronte
del verde pubblico. E’ questa la proposta degli imprenditori vivaistici
di Confagricoltura per un rilancio dell’economia che apra le porte
ad una ripresa dei consumi delle famiglie. Ad esporla al sottosegretario
alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, è stato lo stesso
presidente della Federazione di prodotto florovivaistica Francesco Mati,
nel corso del question time organizzato nella sede della Confederazione,
a cui hanno partecipato numerosi imprenditori del settore.
Hanno preso parte all’incontro, Francesco Ferrini, dell’Università
di Firenze; Anna Letizia Monti, presidente dell’Associazione italiana
di Architettura del Paesaggio, Massimiliano Atelli, capo della segreteria
tecnica del ministero dell’Ambiente e Alberto Manzo dell’ufficio
Ex PQA II – Sviluppo imprese e cooperazione del Mipaaf.
Il verde pubblico è un investimento e non una spesa: ogni dieci
euro investiti l’amministrazione ne guadagna circa uno e mezzo l’anno.
Lo dimostrano i dati del Centro Studi di Confagricoltura.
Oggi il verde urbano nazionale “conta” per poco più
di 106 mq procapite in media. Se solo si riuscisse ad incrementare dell’1
per cento questa dotazione, si aggiungerebbero circa 64 milioni di mq
di verde gestito dagli enti pubblici a disposizione dei cittadini.
Ipotizzando un costo di gestione medio pari a 1,5 euro/mq, questo investimento
aggiuntivo si tradurrebbe in 95 milioni di euro, che corrisponde a oltre
il 2% del valore della produzione florovivaistica nazionale. Praticamente
si potrebbe più che compensare il calo del valore della produzione
registrato nel 2012.
Senza considerare che un investimento in verde pubblico comporta una serie
di vantaggi non solo di tipo economico (aumento della manodopera del settore,
oggi pari al 10% del totale di quella agricola, e di quella dell’indotto,
incremento del turismo), ma anche e soprattutto di tipo ambientale (tutela
del territorio, salute pubblica, risparmio energetico, miglioramento del
clima, del benessere e della qualità della vita dei cittadini.”
“Se è vero che un chilometro di asfalto costa circa un milione
di euro - ha sottolineato Mati - è altrettanto vero che con la
stessa cifra si potrebbe riqualificare il verde pubblico di una piccola
cittadina o di diversi quartieri di una grande città o di una grande
zona industriale”.
Su questi temi Confagricoltura ha annunciato la realizzazione di un “Vertice
nazionale sul vivaismo italiano” da tenersi nei primi mesi del 2014,
per mettere a sistema il patrimonio di conoscenze e gli strumenti di tutti
i partecipanti, con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni
per lo sviluppo economico e ambientale del comparto, e quindi del Paese,
e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla necessità
di operare scelte rapide ed effettuare investimenti.
Impatto dell’incremento negli investimenti in verde pubblico in
Italia
(stima Centro Studi Confagricoltura)
Mq di verde pubblico per abitante: 106,3 (Istat 2011)
Aumento dell’1%= 1,06 mq x 60 milioni di abitanti = 63,6 milioni
di mq di verde pubblico in più a disposizione dei cittadini italiani.
Aumento della spesa pubblica: 1,5 euro/mq x 63,6 milioni di mq = 95,4
milioni di euro di maggiori investimenti in verde pubblico
95,4 milioni di euro = 2,3% dei 4,1 miliardi di euro di valore produzione
florovivaistica nazionale
Confagricoltura
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