FATTI E PERSONE

Fao: Cia, crisi riduce spreco ma ancora 28 euro cibo al mese nel bidone

La quantità di cibo sprecata e persa in tutto il mondo è vertiginosa. Solo in Italia ogni anno finiscono nella pattumiera da 5 a 10 milioni di tonnellate di prodotti alimentari. E anche se la crisi ha ridotto notevolmente le cifre degli sprechi (-25% dal 2008), ancora oggi le famiglie italiane buttano tra i rifiuti circa 28 euro al mese di alimenti ancora commestibili. Uno scandalo dal punto di vista economico ed etico, soprattutto se si pensa che nell'ultimo anno sono aumentate del 9% le famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare, per un totale di 3,7 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione. Ma a livello globale la situazione è ancora più drammatica, con ben 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che finiscono in discarica, pari a un terzo della produzione totale, ricorda la Cia. Alimenti che potrebbero essere usati in prospettiva per alimentare la popolazione mondiale in costante aumento e soprattutto per far fronte ai bisogni di chi soffre la fame e la malnutrizione. D'altra parte la vergognosa 'cultura dello scarto' contro cui si è scagliato oggi anche Papa Francesco è una caratteristica dei Paesi ricchi, sottolinea la Cia. Basti pensare che il valore pro-capite degli sprechi alimentari per consumatore in Europa e in Nord America si aggira tra i 95 e i 115 chili l'anno, mentre in Africa sub-sahariana e nel Sud-Est asiatico scende drasticamente tra i 6 e gli 11 chili annui a persona. C'è bisogno, quindi, di una maggiore consapevolezza da parte di tutti. Oggi più che mai è necessario acquisire una coscienza solidaristica orientata a riequilibrare i mercati - osserva la Cia. Bisogna cancellare gli sprechi e cominciare a ripensare ai nostri stili e sistemi alimentari tenendo conto che nel 2050 la popolazione sarà di 9 miliardi di persone. Per questo è sempre più importante che le istituzioni mettano finalmente al centro dell'agenda il cibo e l'agricoltura, promuovendo politiche che scoraggino lo spreco e lo sfruttamento selvaggio delle risorse agricole e garantiscano invece la sicurezza alimentare globale. (red/mpd – www.asca.it)



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