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FATTI E
PERSONE
Sostenibilità - Per il 50% dei consumatori è un
dovere etico e morale
Cosa pensano e quanto sanno i consumatori della sostenibilità?
Lo abbiamo chiesto in occasione della settima edizione del Premio “Vincenzo
Dona” (appuntamento a Roma, Teatro Argentina - 21 novembre 2013
ore 9) dedicato proprio a sostenibilità e green economy. Ecco cosa
ci hanno risposto.
Roma, 18 novembre 2013 – “Un dovere etico e morale di aziende
e consumatori: è così che viene vista la sostenibilità
dal 50% dei consumatori”. E’ quanto rende noto Massimiliano
Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando
i risultati del sondaggio lanciato sul sito dell’Associazione e
sui canali Facebook (@consumatori) e Twitter (hashtag #ideasostenibile),
in vista della settima edizione del Premio "Vincenzo Dona, voce dei
consumatori".
“E se il 38% degli utenti crede che la sostenibilità sia
una necessità perché il mondo ha bisogno di essere sostenibile,
c’è un 12% che pensa si tratti di una semplice moda, un concetto
abusato, oramai usato dalle imprese solo per ‘far colpo’ sui
consumatori e aumentare le vendite. Dati, questi -spiega Dona (segui @massidona
su Twitter) - che fanno riflettere perché, se da un lato evidenziano
una crescente affezione nei confronti di un tema sul quale si può
e si deve puntare per far ripartire il nostro Paese, dall’altra
sottolineano la diffidenza di chi teme che sostenibilità e green
economy restino solo parole al vento”.
“E’ allora interessante scoprire il pensiero più largamente
condiviso -prosegue Massimiliano Dona- secondo il quale un’azienda,
per essere davvero sostenibile, dovrebbe produrre e utilizzare materiali
a impatto zero (52% delle risposte); c’è chi poi vorrebbe
che le imprese si impegnassero maggiormente in una comunicazione chiara
e trasparente sul risparmio energetico (22%) e chi sostiene sia prioritario
che i consumatori vengano messi nelle condizioni di fare facilmente la
raccolta differenziata (26%).
“Proprio il riciclo -continua il Segretario generale dell’UNC-
risulta essere lo strumento primario attraverso il quale i consumatori
si impegnano in comportamenti sostenibili. Alla domanda ‘In che
modo contribuisci, nel tuo piccolo, a realizzare un mondo sostenibile?',
il 70% degli utenti ha infatti dichiarato di fare una oculata raccolta
differenziata; 22 consumatori su 100 affermano di stare particolarmente
attenti al consumo dell’acqua (manifestando così una importante
consapevolezza sulla necessità di difendere un bene primario che
rischia di scarseggiare) e 8 consumatori su 100 dichiarano di usare mezzi
di trasporto sostenibili".
“L’attenzione dei consumatori ad una mobilità sostenibile
-prosegue Dona- si fa poi ancora più evidente leggendo quanto sarebbero
disposti a pagare in più per un veicolo sostenibile. Se il 18%
dichiara che non spenderebbe neanche un centesimo in più (e la
crisi ci sembra essere la chiave con cui leggere questo dato), c’è
un rilevante 68% che, nonostante le difficoltà economiche del momento,
sarebbe disposto a pagare fino al 10% in più; 14 consumatori su
100 arriverebbero poi ad investire anche il 30% in più”.
“Nel complesso -spiega l’avv. Dona- il quadro emerso dai risultati
del sondaggio evidenzia come sostenibilità e green economy sono
concetti che si stanno facendo sempre più strada nel quotidiano
dei consumatori. Pur essendo talvolta timorosi che ne venga fatto un uso
improprio finalizzato solo al profitto, sono pronti a impegnarsi in prima
persona per lasciare alle future generazioni un mondo migliore. Quale
miglior inizio -conclude Dona- per ripartire insieme e rilanciare il nostro
Paese verso un percorso (verde) di speranza?” (www.consumatori.it)
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