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FATTI
E PERSONE
Recupero di cibo, Roma aderisce alla Carta SprecoZero
E presto la rete dei Sindaci a
Spreco Zero: recuperare gli alimenti invenduti, donarli ai cittadini con
reddito minimo
Da poco, il sindaco Ignazio Marino ha annunciato un progetto a più
attori, dalla città alla Acli alle municipalità per dare
agli indigenti il cibo invenduto ai supermercati.
Ora, l'amministrazione Marino ha deciso per l'adesione alla Carta SprecoZero,
documento che impegna a combattere lo spreco ed a rendere operative le
indicazioni della Risoluzione del Parlamento UE.
Tra i collaboratori dell'iniziativa, Andrea Segrè, creatore di
Last Minute Market, che ha annunciato come "Il sindaco Marino si
è detto disponibile alla firma della Carta nella settimana tra
il 9 e il 13 settembre".
Lo stesso Segrè ha ricordato come, Marino sarà solo il primo
della rete dei Sindaci a Spreco Zero: promossa del sindaco di Sasso Marconi
Stefano Mazzetti, vuole creare un circuito virtuoso di comune e buone
pratiche mirate al recupero di alimenti.
La base sarà la Carta UE, che parte da un comportamento di base:
l'impegno dei sindaci firmatari a recuperare gli alimenti invenduti e
scartati della filiera e distribuirli gratuitamente ai cittadini con reddito
inferiore alla soglia minima. Gli stessi politici promuovono il consumo
responsabile (ad es: con corsi per la corretta lettura delle etichette)
e cercano di favorire le strutture, pubbliche e private, che mettono in
atto pratiche di ridotto impatto ambientali, es: procedure controllate
di smaltimento dei rifiuti alimentari. A coordinare il tutto, un Osservatorio
od Agenzia nazionale: sorta di collegio arbitrale, deputato a gestire
le relazioni tra consumatori e produttori, cercherà di favorire
il corretto andamento di settori come logistica, trasporto, scorte ed
imballaggio.
Per fare un esempio pratico, "Quando un prodotto, mettiamo uno yogurt,
è prossimo alla scadenza e rimane sugli scaffali perché
i consumatori non lo acquistano, quello spreco si traduce in un doppio
volume di rifiuti: il vasetto, che comunque butteremmo via, e la parte
di organico, lo yogurt, che invece potrebbe essere recuperato osservando
il decalogo della Carta. Si tratta di mettere in pratica la Direttiva
UE del 2009 sui rifiuti che pone l'accento sulla prevenzione: i rifiuti
non si devono produrre".
Nello specifico, spiega Segrè, la lotta allo spreco può
partire da Roma, "In primo luogo, inserendo, negli appalti delle
mense, l'obbligatorietà del recupero che le società di catering
fanno volentieri, se viene loro richiesto, e poi favorendo il recupero
a fini solidali mettendo in pratica un sistema tipo quello messo a punto
da Last Minute Market e che rappresenta una buona palestra per un'amministrazione
perché porta con se i temi dell'educazione alimentare, in un incrocio
tra sostenibilità e solidarietà".
E la lotto contro il cibo gettato s'inserisce in un discorso più
ampio, fatto di tutela dell'ambiente e riciclo. Infatti, conclude Segrè,
"Il 28 settembre, a Trieste, premieremo i Comuni che hanno dimostrato
di aver saputo mettere in campo buone pratiche in otto categorie: cibo,
acqua, energia, acquisti verdi, mobilità sostenibile, rifiuti,
suolo e iniziative trasversali. E si avvierà anche il monitoraggio
della rete SprecoZeroNet per verificare cosa stanno facendo i comuni che
hanno aderito alla Carta". (Matteo Clerici - www.newsfood.com)
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