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FATTI E
PERSONE
L'Italia è al IV^ posto in Europa con
un patrimonio apistico di 1.200.000 alveari.
L'esportazione di miele italiano contribuisce
a incrementare il valore dell'export agroalimentare italiano: circa 10mila
quintali di miele ogni anno vengono esportati dall'Italia complessivamente
verso l'Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e i Paesi Arabi.
Il concorso “Il miele cremonese più
buono” che si svolge a Il Bontà, Salone delle eccellenze
agroalimentari (CremonaFiere 8-11 novembre 2013), è arrivato all'ottava
edizione a testimoniare quanto l'interesse per questo nobile prodotto
sia sempre vivo e anzi addirittura in crescita.
“L'Italia ha una capacità produttiva di miele di circa 100mila
quintali/anno – dice Raffaele Cirone Presidente FAI (Federazione
Apicoltori Italiani) – inoltre vantiamo un primato unico al mondo:
la produzione di miele “monoflora”, si tratta di oltre 30
diversi tipi di miele ottenuto portando le api su una specifica fioritura.
Il miele infatti è la carta d'identità di un territorio,
assume i colori e i profumi delle fioriture che caratterizzano ogni specifico
comparto produttivo. I mieli più apprezzati dal consumatore sono
Acacia, Agrumi, Castagno, Timo, Tiglio, Tarassaco, Girasole, Corbezzolo,
Eucalipto, Cardo, Rododendro, Rosmarino, Trifoglio, Lavanda, Sulla, oltre
a Millefiori e Melato”
Dal 2008 si è registrata
una grande moria di alveari la produzione ne ha sofferto?
“Il potenziale produttivo è rimasto stabile, con un patrimonio
apistico nazionale di 1.200.000 alveari la produzione si attesta su circa
100.000 quintali di miele all'anno. Le regioni più produttive sono:
Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo,
Calabria, Sicilia”.
A quanto ammonta il fatturato nazionale
nella produzione e nel commercio del miele?
“La produzione lorda vendibile del settore apistico è stimata
pari a circa 20 milioni di euro per il solo miele – continua Cirone
– se poi si aggiungono polline (ottimo integratore alimentare),
pappa reale (prezioso complesso vitaminico), e propoli (protettore naturale
ad azione antibiotica e disinfettante) la cifra aumenta. Il valore complessivo
che l'apicoltura tutta riveste per l'incremento produttivo che le api
generano in agricoltura attraverso l'impollinazione, solo in Italia parliamo
di 1,5 miliardi di euro.”
Qual è la quota di prodotto
che viene esportato e verso quali Paesi principalmente?
“Le esportazioni di miele italiano sono in continua crescita, particolarmente
nell'Unione Europea, Stati Uniti, Giappone e Paesi Arabi. Circa 10.000
quintali ogni anno vengono collocati sui mercati internazionali incrementando
il valore dell'export agroalimentare italiano”
Quali sono le caratteristiche che
un miele di qualità deve possedere?
“Fondamentalmente il miele deve essere fresco, lavorato all'insegna
delle buone prassi apistiche e igieniche, dopo la confezione teme l'umidità,
il calore e la luce. Ci sono poi sistemi di certificazione, come quello
del biologico o delle Dop-Igp che danno al miele riconoscimenti particolari
sul ciclo produttivo o sulla provenienza da un particolare territorio
e per il consumatore è importante trovare il sigillo di origine
e garanzia “FAI-Miele Italiano” che certifica l'origine nazionale
del miele che si trova sul mercato o nei punti di vendita diretta dei
produttori. Purtroppo c'è un dato negativo da registrare –
conclude Cirone - : il rischio che scompaia la professione di apicoltore
soprattutto in Italia e in Europa dove il carico della burocrazia e delle
procedure amministrative è diventato insostenibile e molto più
impegnativo della vera e propria tecnica apistica, che è la vera
forza dell'apicoltura italiana e va preservata. ”
Per maggiori informazioni sul programma
degli eventi consulta il sito www.ilbonta.it
Paolo Bodini
Responsabile Ufficio Comunicazione di CremonaFiere
Tel. +39 0372-598206
Cell.+39 345-2586239
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