|
FATTI E
PERSONE
Commercio estero: l’export “salva”
i conti dell’agroalimentare, da inizio anno +5,9%
La Cia commenta i dati diffusi dall’Istat: il comparto contribuisce
sempre di più al sostegno dell’economia in una fase depressiva
per i consumi domestici (-4%). “Boom” del vino che si avvia
verso un nuovo record storico sui mercati stranieri.
L’export salva i fatturati delle aziende agroalimentari che, solo
grazie ai mercati stranieri, riescono ad affrontare l’ennesimo anno
di crisi e a compensare in parte il crollo dei consumi domestici. Lo afferma
la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati sul commercio
estero diffusi oggi dall’Istat.
Mentre la spesa delle famiglie italiane per cibo e bevande continua a
flettersi, con un “taglio” del 4 per cento da inizio anno,
le esportazioni del settore continuano a correre: da gennaio a ottobre
2013 infatti -sottolinea la Cia- l’export dell’industria alimentare
è cresciuto del 5,9 per cento tendenziale e quello dei prodotti
freschi dell’agricoltura del 3,4 per cento.
Questo significa che l’agroalimentare nel suo insieme diventa sempre
più strategico per il Paese e si candida a comparto “traino”
dell’economia -osserva la Cia-. Basta ricordare le performance del
vino tricolore, le cui vendite all’estero potrebbero toccare per
la prima volta i 5 miliardi a fine 2013, stabilendo un nuovo record storico.
E’ chiaro, però, che ora bisogna continuare a lavorare per
rafforzare le capacità di tutta la filiera agroalimentare di esportare
e investire sui mercati globali -conclude la Cia- creando strumenti normativi
“ad hoc”, semplificando e razionalizzando le risorse, lavorando
sulla frammentazione dei soggetti coinvolti. (www.cia.it)
Questo sito web utilizza solo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento. Per saperne di pił
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|