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FATTI E
PERSONE
8 elettrodomestici da buttare nelle case degli
italiani
Ecodom spiega perché li dimentichiamo in garage
Nelle case di ogni famiglia italiana ci
sono in media 8 elettrodomestici - tra grandi e piccoli - non funzionanti
o non più in uso, per un totale di circa 200 milioni di pezzi.
Un vero e proprio “tesoro” nascosto (e dimenticato) nei cassetti,
in garage o in cantina.
Per capire le ragioni di questo fenomeno e ricordare l’importanza
del loro corretto trattamento, Ecodom - Consorzio Italiano Recupero e
Riciclaggio Ettrodomestici - presenta l’iniziativa “Garage
Story”.
Disinteressati, razionali o emotivi: sono
questi i principali atteggiamenti all’origine del fenomeno, individuati
da un’indagine Doxa. Atteggiamenti che hanno dato origine a dieci
“Garage story”, ritratte dal fotografo Mario Guerra e commentate
in tre video-interviste da testimonial di eccezione: il Presidente della
Commissione Ambiente della Camera dei Deputati Ermete Realacci,la decoratrice
e conduttrice tv Barbara Gulienetti e lo chef Renato Bernardi.
In casa, in cantina o in garage di ogni famiglia italiana ci sono in media
8 elettrodomestici - fra grandi e piccoli - non funzionanti o comunque
non utilizzati, per un totale di circa 200 milioni di pezzi, quasi un
quinto delle apparecchiature elettriche ed elettroniche possedute.
Al primo posto, tra i grandi elettrodomestici, troviamo i condizionatori
portatili (il 32% non sono più in uso), seguiti da asciugatrici
(21%) e da boiler elettrici (16%). Tra i piccoli, invece, sul podio le
pianole (48%), seguite dai video registratori (43%) e dai monitor per
il tubo catodico (38%). In cucina restano inutilizzate anche le friggitrici
(32%), i macinacaffè (31%) e i tostapane (20%). Questi i principali
risultati del “Rapporto di ricerca sulle abitudini di utilizzo e
smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) da
parte dei consumatori italiani” commissionato nel 2012 da Ecodom
- il primo Consorzio italiano nella gestione dei RAEE - a Ipsos.
A partire da questi dati, Ecodom ha deciso ora di indagare le motivazioni
e gli atteggiamenti alla base di questo fenomeno attraverso l’iniziativa
“Garage Story”, presentata oggi, 13 novembre 2013, a Milano
presso Dream Factory.
Nel corso dell’appuntamento saranno resi noti i risultati della
ricerca, realizzata in collaborazione con la Doxa, che ci rivela perchè
le famiglie italiane non si liberano dei propri elettrodomestici in disuso.
Inoltre, per raccontare attraverso parole e immagini cosa si celi dietro
questi dati, verranno presentate dieci “Garage story”, ritratte
dal fotografo Mario Guerra. In conclusione, tre video-interviste con testimonial
d’eccezione sul tema del corretto trattamento dei RAEE.
DISINTERESSATI, RAZIONALI O EMOTIVI? ECCO PERCHÉ NON CI LIBERIAMO
DEI VECCHI ELETTRODOMESTICI
Dall’indagine Doxa, commissionata da Ecodom nell’ambito dell’iniziativa
“Garage Story”, emergono dieci profili che tratteggiano gli
atteggiamenti più comuni tra le famiglie italiane..
Al primo posto il filone dei “disinteressati” (circa il 31%
del campione), di cui fanno parte anche i pigri e i disinformati, ovvero
quelli del “come faccio a liberarmene”, “non saprei
a chi rivolgermi”, “la prossima volta me ne libero”.
Per loro portare la vecchia tv all’isola ecologica è una
vera “mission impossible”: non trovano mai il tempo per farlo,
oppure non hanno idea di dove andare o a chi rivolgersi e, tutto sommato,
neanche sono interessati a saperlo. A questo identikit rispondono prevalentemente
le famiglie over 50, con un livello di istruzione basso e che vivono soprattutto
nel sud e nelle isole.
Al secondo posto troviamo “i razionali”, ovvero gli accumulatori,
gli oculati e gli appassionati del fai-da-te (circa il 29%): per loro
conservare il vecchio elettrodomestico è una scelta “ragionata”.
Sono quelli del “non si sa mai, potrebbero sempre servire”,
del “meglio uno di scorta, anche se non funziona”, del “magari
un giorno potrei ripararlo”. Questi profili sono diffusi in tutte
le fasce di età e ben ditribuiti sul territorio nazionale, con
una lieve predominanza nelle regioni del centro.
Il terzo filone è costituito dagli “emotivi” (circa
il 20% del campione) i quali non si liberano del vecchio elettrodomestico
per una ragione tutta affettiva. Nostalgici o idealisti, sono quelli del
“magari un giorno diventa un pezzo di design”, del “ci
sono affezionato”, del “gli apparecchi di una volta non esistono
più”. Fra loro, quasi tutti sono over 50.
A completare il quadro troviamo i polemici (circa l’11%), ovvero
quelli del “per me è faticoso portarli all’isola ecologica,
potrebbero venire a prenderseli”, e i diffidenti (circa il 9%),
cioè quelli del “non sono convinto, chissà dove vanno
a finire”. Tra i polemici prevalgono soprattutto gli under 35, mentre
tra i diffidenti gli over 50.
Prendendo in considerazione la tipologia di apparecchiatura elettrica
o elettronica, scopriamo che i piccoli elettrodomestici vengono conservati
soprattutto per disinteresse: la motivazione che adduce il 12% degli intervistati
è che “lì dove sono non danno alcun fastidio”;
seguiti da chi pensa che “potrebbero sempre servire”, (ovvero
gli oculati, 12%) e da chi ritiene che “è meglio averne uno
di scorta” (gli accumulatori, 11%).
Per i grandi elettrodomestici, invece, la motivazione principale è
che lo smaltimento è un’operazione faticosa: nel 13% degli
intervistati, infatti, emerge un atteggiamento polemico, seguito da chi
se ne disinteressa (11%) e da “chi non trova mai il tempo di portarli
all’isola ecologica” (10%).
RACCONTI, IMMAGINI E TESTIMONIANZE PER
SCOPRIRE IL “TESORO” NASCOSTO NELLE NOSTRE CASE…
Dopo aver indagato le principali motivazioni che portano le famiglie italiane
a non liberarsi dei propri RAEE, Ecodom ha interperatato creativamente
i dieci profili emersi dall’indagine Doxa raccontando altrettante
brevi storie, ritratte dagli scatti del fotografo Mario Guerra.
Ogni “Garage story” interpreta un profilo, approfondisce un
atteggiamento, ne porta in evidenza contraddizioni ed errori, con l’obiettivo
finale di ricordare quali siano invece i comportamenti giusti da adottare
per un corretto recupero e riciclo dei RAEE (vedi focus n. 1).
A dare il proprio contributo all’iniziativa anche tre testimonial
d’eccezione: il Presidente della Commissione Ambiente della Camera
dei Deputati Ermete Realacci, la decoratrice e conduttrice tv Barbara
Gulienetti e lo chef Renato Bernardi. Tre appassionate video-interviste,
in cui ogni testimonial ha lanciato il proprio messaggio per sensibilizzare
l’opinione pubblica sul tema – sempre più importante
– del riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Ma quanto “vale” il vecchio
elettromestico di cui non riusciamo A disfarci?
Ogni apparecchiatura elettrica ed elettronica è una “miniera”
di materiali: da un frigorifero, ad esempio, si ottengono fino a 28 kg
di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio.
E se da un solo frigorifero è possibile ricavare circa 40 kg di
materie prime seconde, Ecodom, il primo Consorzio italiano nella gestione
dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), nel
corso del 2012 ne ha recuperate e reinserite nei processi produttivi ben
62.000 tonnellate: al primo posto il ferro (oltre 44.000 tonnellate),
seguito da plastica (7.000 tonnellate), rame (2.000 tonnellate) e alluminio
(1.700 tonnellate). L’utilizzo delle materie prime ottenute ha consentito,
inoltre, un risparmio energetico di circa 272.215 Giga Joule, pari al
consumo annuo della popolazione della città di Viterbo (66 mila
persone).
“I RAEE possono diventare risorse
preziose se correttamente trattati - commenta Giorgio Arienti, Direttore
Generale di Ecodom - e ciascuno di noi può svolgere un ruolo decisivo
per valorizzare il ‘tesoro’ nascosto (e dimenticato) nelle
nostre case. D’altra parte, se non ce ne liberiamo in modo non corretto,
quegli stessi RAEE rappresentano un rischio per l’ambiente, in quanto
contengono sostanze altamente inquinanti; motivo per cui la legge ne prevede
la raccolta differenziata e il trattamento da parte di impianti specializzati.
È dunque fondamentale - conclude il Direttore Generale di Ecodom
- che aumenti la responsabilità individuale sul tema della raccolta
e trattamento degli elettrodomestici a fine vita. Con soli 4 kg pro capite
annui di RAEE correttamente trattati, l’Italia si colloca oggi appena
al 16° posto della graduatoria europea ed è lontanissima dagli
obiettivi di raccolta stabiliti dalla nuova direttiva comunitaria sui
RAEE, pari a circa 12 kg/abitante annui (il triplo degli attuali) a partire
dal 2019”.
Ecodom - Consorzio Italiano Recupero e
Riciclaggio Elettrodomestici - è un Sistema Collettivo senza fini
di lucro, costituito nel 2004 su base volontaria dai principali produttori
di grandi elettrodomestici, cappe e scalda-acqua operanti nel mercato
italiano per gestire il trasporto e il trattamento dei RAEE (Rifiuti da
Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Ecodom ha l’obiettivo
di evitare la dispersione di sostanze inquinanti nell’ambiente e
massimizzare il recupero dei materiali da reinserire nel ciclo produttivo.
Dal 2008 il Consorzio opera sull’intero territorio nazionale coniugando
l’eccellenza nel rispetto dell’ambiente con l’efficienza
nei processi di trattamento. Con 34 aziende consorziate e una quota del
60% circa nel mercato dei grandi elettrodomestici, Ecodom ha gestito nel
2012 oltre il 30% di tutti i RAEE raccolti in Italia.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Ecodom
INC - Istituto Nazionale per la Comunicazione
Elena Mastroieni te. 06.44160843 – 3346788706 e-mail: e.mastroieni@inc-comunicazione.it
Valentina Lorenzoni tel. 06.44160886 - 331.6449313 e-mail: v.lorenzoni@inc-comunicazione.it
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Ecodom
INC - Istituto Nazionale per la Comunicazione
Valentina Lorenzoni tel. 06.44160886 - 331.6449313 e-mail: v.lorenzoni@inc-comunicazione.it
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