FATTI E
PERSONE
Il progetto Eco-Biogas dell'Università di Milano conferma
che in Lombardia lo sviluppo del settore del biogas è stato equilibrato.
Solo il 4% della SAU (Superficie Agricola
Utilizzabile) regionale è stata usata per produrre colture destinate
ad alimentare gli impianti di biogas. Il biogas e tutti gli aspetti correlati
(produzione di energia da sottoprodotti dell'industria alimentare, biometano,
manutenzione degli impianti, nuove opportunità professionali) saranno
al centro della prossima edizione di BioEnergy Italy (Fiera di Cremona,
5-7 marzo 2014), il punto di riferimento fieristico nazionale per le fonti
rinnovabili di energia.
Sono stati presentati di recente i risultati
del progetto scientifico Eco-Biogas, finanziato da Regione Lombardia e
finalizzato all'analisi dello sviluppo del settore del biogas nella regione.
Il progetto ha visto la collaborazione dell'Università di Milano
ed è stato coordinato dal Prof. Fabrizio Adani.
“L’obiettivo di questo lavoro – spiega Adani –
era quello di valutare l’impatto della filiera del biogas sul comparto
agricolo lombardo valutando tre aspetti principali: gli effetti sui mercati
delle commodity agricole in relazione alla loro nuova destinazione energetica;
la competizione nell’uso dei suoli tra destinazione agricola ed
energetica; la sostenibilità energetico-ambientale della produzione
agroenergetica”.
Lombardia prima regione in Italia per numero
di impianti di biogas. Negli anni il loro sviluppo si è dimostrato
equilibrato
Con 360 impianti di biogas funzionanti sull’intero territorio regionale,
pari a una potenza installata di 288MW, la Lombardia si colloca al primo
posto a livello nazionale.
“L’elaborazione dei dati raccolti nel corso del progetto –
continua Adani – ci ha permesso di stabilire che in Lombardia il
biogas ha avuto uno sviluppo equilibrato e che il ricorso alla coltura
energetica si è dimostrato altrettanto proporzionato e legato più
a situazioni territoriali che non a eventuali speculazioni. Abbiamo quindi
lavorato partendo da un concetto di ‘conoscenza della realtà’
e non da una ‘sensazione della realtà’”.
Solo il 4% della SAU regionale è
stata utilizzata per produrre colture destinate ad alimentare gli impianti
di biogas
Più nello specifico, Adani ricorda che in Lombardia solo il 4%
della Sau (Superficie agricola utilizzata), pari a 35mila ettari, è
coltivato a mais e a triticale destinati ad alimentare gli impianti di
biogas, e che ben il 50% dell’alimento che entra nei digestori è
refluo zootecnico. “I dati raccolti – sottolinea – dimostrano
che nell’alimentazione dei digestori presenti in regione, la quantità
di mais è inversamente proporzionale alla quantità di effluente
zootecnico impiegato. Tanto per fornire alcune percentuali, il rapporto
ettari di mais per biogas/Sau totale nella provincia di Cremona è
pari all’11%, in quella di Brescia al 4%, in quella di Mantova all’1%,
in quella di Lodi al 9% e via via in diminuzione nelle altre province.
La sostenibilità degli impianti di biogas, in Lombardia, è
quindi acclarata – conclude Adani.”
CremonaFiere sempre al centro delle attività
di promozione del comparto agrozootecnico nazionale. Professionalità
e impegno i suoi punti di forza
Nell’ambito della sua attività di promozione e sviluppo del
comparto agrozootecnico nazionale, CremonaFiere continua la sua azione
capillare nell’individuare i temi di maggiore interesse su cui avviare
discussioni e approfondimenti all’insegna della massima professionalità.
Bioenergy Italy, giunta alla sua quarta edizione (5-7 marzo 2014), rappresenterà
anche in questa occasione il più qualificato appuntamento non solo
nazionale per il mondo delle agroenergie,
Paolo Bodini
Responsabile Ufficio Comunicazione di CremonaFiere
Tel. +39 0372-598206
Cell.+39 345-2586239
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