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FATTI E
PERSONE
Donne ai vertici delle aziende: sale al 16,6%
la presenza delle donne.
Voto favorevole delle commissioni del Parlamento europeo alla proposta
della Commissione
Il 14 Ottobre si è raggiunto un
considerevole traguardo per il ruolo delle donne nel mondo del lavoro
e la parità di genere. Le commissioni JURI (commissione giuridica)
e FEMM (per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere) del Parlamento
europeo hanno votato a favore di una proposta della Commissione europea
che affronta lo squilibrio di genere nei consigli d'amministrazione delle
aziende in Europa.
Il voto segue la recente pubblicazione della nuova relazione sulla partecipazione
delle donne ai processi decisionali, in cui la Commissione fa il punto
sulla presenza delle donne nei Cda delle principali società europee
quotate in borsa, le cifre indicano che questa percentuale è in
aumento, passando dal 15,8% al 16,6%.
Il voto favorevole è stato accolto con profonda soddisfazione dalla
Commissione, e in particolare dalla VP Viviane Reding che ha sottolineato
come la presenza di talenti femminili all'interno degli organi decisionali
delle imprese europee assicuri la giusta competitività per affrontare
un'economia globalizzata.
La direttiva votata oggi dalle commissioni parlamentari conferma alcuni
punti significativi: privilegia una procedura di selezione imparziale,
esclude dalla direttiva le piccole e medie imprese (PMI) ma sprona gli
Stati Membri a sostenerle e incoraggiarle a migliorare l'equilibrio di
genere a tutti i livelli dirigenziali e nei consigli d'amministrazione,
inasprisce le disposizioni sulle sanzioni , ad esempio prevede l'esclusione
parziale ai fondi strutturali europei o dagli appalti pubblici.
La Commissione ha poi anche pubblicato una relazione intermedia sulla
propria strategia per la parità tra donne e uomini (2010-2015),
che, di più ampia portata, mostra 24 azioni chiave da intraprendere
su cinque fronti: pari indipendenza economica per le donne e gli uomini;
parità salariale a parità di mansioni; parità nel
processo decisionale; dignità, integrità e fine della violenza
contro le donne; promozione dell'uguaglianza di genere al di là
dei confini dell'UE.
La relazione evidenzia come, a metà del periodo prestabilito, la
Commissione stia mantenendo gli impegni definiti nella strategia, con
interventi mirati nelle aree di intervento delineate, migliorando l'uguaglianza
di genere nei processi decisionali in ambito economico, affrontando il
problema della mutilazione genitale, sostenendo la parità salariale
e promuovendo l'uguaglianza nell'ambito della strategia economica generale
dell'Unione europea.
In questo tema l'Italia può ritenersi orgogliosa: è tra
quelle realtà, assieme alla Francia, che hanno emanato leggi ad
hoc che hanno raggiunto risultati importanti. Va osservato che dal 2010
gli sviluppi più rilevanti avvengono soprattutto nei paesi che
si sono già dotati di leggi vincolanti, confermando l'utilità
della pressione normativa.
Perché diventi legge, la direttiva proposta dalla Commissione dovrà
essere adottata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell'Unione,
in sede di Consiglio. Il voto decisivo del 14 Ottobre segue i pareri favorevoli
di altre tre commissioni parlamentari. Si attende dunque il voto del Parlamento
nella seduta plenaria prevista per novembre.
Il Consiglio, che riguardo questa proposta decide su un piano di parità
con il Parlamento europeo, ha fatto il punto sui progressi compiuti sotto
la presidenza irlandese, il dibattito continua con l'attuale presidenza
lituana.
Francesco Laera e Gaia Carpentieri
Commissione europea
Rappresentanza in Italia – Ufficio di Milano
T +39 02 467514 228
francesco.laera@ec.europa.eu
http://ec.europa.eu/italia
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