FATTI E PERSONE

Salute: indagine, solo 15% italiani consuma giuste dosi frutta e verdura
Anche il pesce è quasi uno 'straniero' nelle tavole del Belpaese, visto che il suo consumo viene relegato in media a una volta e mezzo a settimana

Si dipingono salutisti e attenti a mangiare sano, ma per gli italiani a tavola non mancano gli 'scivoloni': solo il 15% riesce a introdurre nella propria dieta giornaliera le giuste porzioni (almeno 5) di frutta e verdura consigliate dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). E queste scelte vengono difese con convinzione visto che 7 su 10 non ritengono di dover aumentare le quantità, e solo poco più del 10% sa veramente qual è il consumo raccomandato, mentre 7 connazionali su 10 non ne sono a conoscenza. Anche il pesce è quasi uno 'straniero' nelle tavole del Belpaese, visto che il suo consumo viene relegato in media a una volta e mezzo a settimana, mentre ampio spazio viene lasciato alla carne che nel 42% dei casi finisce nei piatti ben 3-4 volte a settimana. E lo stesso i latticini, protagonisti della portata in media 3,2 volte la settimana.
E' il quadro che emerge da un'indagine presentata oggi a Milano, condotta da Gfk Eurisko su un campione rappresentativo di 800 italiani dai 18 anni in su, con l'obiettivo di fotografare le abitudini alimentari e il ricorso all'integrazione alimentare della popolazione. Sette italiani su 10, rilevano gli autori della ricerca, definiscono la propria alimentazione sana ed equilibrata; oltre l'80% dichiara di aver adottato almeno un comportamento salutistico nell'ultimo anno in particolare sul fronte cibo, tanto che più del 50% si impegna a mangiare in modo vario ed equilibrato; il 66% (quota che sale al 73% fra gli over 50) fugge dagli eccessi, per esempio riducendo zuccheri, sale, grassi e alcol. Quando però il campione viene intervistato sugli alimenti consumati nelle 24 ore precedenti, in pochi passano l'esame a pieni voti, con consumi di frutta e verdura che si attestano nella maggior parte dei casi su quantitativi minimi e spesso non sufficienti.
La morale, riepilogano i ricercatori, è che la percezione di possibili problemi di carenza è molto bassa. Tanto che 7 italiani su 10 dichiarano di non aver mai usato integratori negli ultimi 12 mesi e oltre il 60% indica fra le motivazioni quella di non ritenersi a rischio di deficit nutrizionali. Sull'argomento un team di esperti italiani ha steso un documento, un position paper - 'Nuove evidenze sull'uso dei multivitaminici e multiminerali e sensibilizzazione alle carenze nutrizionali nella popolazione over 50' - che ha ottenuto il patrocinio di Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), Società oftalmologica italiana (Soi), Società italiana di medicina generale (Simg) e Federazione Ordini farmacisti italiani (Fofi). (www.adnkronos.com)


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