FATTI E PERSONE

Commercio estero: continua il successo dell’export agroalimentare made in Italy. Solo da ortofrutta e vino 8 miliardi l’anno
La Cia commenta i dati diffusi dall’Istat. Nei primi sei mesi dell’anno le vendite oltreconfine di cibo e bevande superano il 7 per cento. Ma ancora margini di crescita enormi, soprattutto dai Paesi Bric. Bisogna puntare sull’internazionalizzazione delle imprese creando strumenti “ad hoc”.
  
Mentre la domanda interna crolla, dall’estero arriva un grande sostegno al nostro agroalimentare, ormai sempre più strategico nell’ottica della ripresa economica. Il successo di cibi e bevande “made in Italy” cresce inesorabilmente oltreconfine, mettendo a segno questo mese l’ennesimo segno più, con una variazione tendenziale dell’1,7 per cento di cibi e bevande. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati sul commercio estero diffusi il 9 agosto scorso dall’Istat.
Una performance positiva che conferma quelle registrate nei mesi precedenti. Tanto che nei primi sei mesi dell’anno -spiega la Cia- i prodotti alimentari e le bevande “made in Italy” all’estero hanno registrato un aumento record del 7 per cento.
L’agroalimentare, insomma, si dimostra un settore vitale e competitivo. A trainare il settore all’estero sono i comparti dell’ortofrutta e del vino, entrambi capaci di raggiungere fatturati oltreconfine superiori ai 4 miliardi l’anno. Eppure c’è ancora un enorme margine di crescita visto che la domanda mondiale, sostenuta proprio dai paesi Bric, è passata da 70 a 170 miliardi di dollari in pochi anni.
Ecco perché, ora più che mai, è importante continuare con l’opera di valorizzazione dei nostri prodotti -conclude la Cia- evitando però di muoverci in ordine sparso, ma percorrendo una nuova e più efficace azione sinergica per il settore, portando avanti una valida promozione che esalti a livello globale la qualità del “made in Italy”. (www.cia.it)

 


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