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FATTI E
PERSONE
Commercio estero: volano prodotti alimentari (+7,7%)
e agricoli (+6,4%) da inizio anno. “Boom” in Cina
La Cia commenta i dati diffusi
dall’Istat: il cibo “made in Italy” diventa sempre più
cruciale per trainare la ripresa. In controtendenza rispetto agli altri
settori, nei primi cinque mesi dell’anno cresce senza sosta sia
in Europa che nei Paesi extra-Ue. Con un balzo record nel Paese asiatico,
dove i nostri prodotti della terra segnano quota +65,3%. Giusto quindi
che le organizzazioni agricole siano presenti nella cabina di regia per
l’Italia internazionale.
Il cibo “made in Italy” è sempre più strategico
nell’ottica della ripresa economica. In controtendenza rispetto
all’andamento generale (-1,5 per cento), sono cresciute del 5,5
per cento le esportazioni agroalimentari a maggio. Bilanciando ancora
una volta il crollo della domanda interna. Lo afferma la Cia-Confederazione
italiana agricoltori, in merito ai dati Istat sul commercio estero.
Ma è dall’inizio del 2013 che il settore si sta dimostrando
un volano fondamentale per uscire dalla crisi: nei primi cinque mesi dell’anno
infatti -spiega la Cia- i prodotti alimentari e le bevande “made
in Italy” all’estero hanno registrato un aumento tendenziale
del 7,7 per cento, accompagnato da un incremento del 6,4 per cento delle
esportazioni di prodotti agricoli. Ma il vero exploit è in Cina,
dove tra gennaio e maggio è schizzato in alto non solo l’export
di vino, pasta, olio e formaggi (+22,9 per cento), ma soprattutto quello
dei prodotti freschi della nostra agricoltura, che hanno messo a segno
un balzo record del 65,3 per cento.
In realtà il risultato è positivo anche considerando le
performance nei primi cinque mesi dell’anno in Europa e nei Paesi
extra-Ue: tra gennaio e maggio 2013 le esportazioni nell’Ue sono
cresciute del 5,6 per cento per gli alimentari e del 4,1 per cento per
i prodotti agricoli. Ancora meglio oltre i confini comunitari, dove l’export
è aumentato dell’11,6 per cento per i prodotti alimentari
e del 15,6 per cento per quelli agricoli. Ecco perché è
fondamentale, e l’ha compreso anche il governo -evidenzia la Cia-
che i rappresentanti delle imprese agricole oggi siano presenti nella
cabina di regia per l’Italia internazionale. (www.cia.it)
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