FATTI E PERSONE

Estate 2013: agriturismo decisamente meglio degli altri settori “alberghieri”, ma gli imprenditori agricoli alzano la guardia.
Cosimo Melacca, Presidente di Agriturist: “Nonostante la crisi economica l’agriturismo, attraverso le capacità imprenditoriali degli agricoltori e la multifunzionalità, si dimostra forte. Ma ha bisogno di più promozione, sburocratizzazione e riduzione delle tasse in quanto preserva il territorio”.

L’agriturismo, grazie alla qualità dell’offerta e ai prezzi attenti al momento economico che stiamo vivendo, conferma di soffrire meno degli altri settori del turismo: la flessione, per questa estate 2013, è nettamente inferiore alle altre attività “alberghiere”. Sceglierà la vacanza “in fattoria”, secondo una elaborazione di Agriturist su dati dell’Osservatorio Nazionale per il Turismo, poco più di un milione di persone (-3% rispetto al 2012); la durata media dei soggiorni sarà di 4 giorni, in leggera flessione a confronto dello scorso anno.
Andrà invece peggio - rileva Agriturist - per il complesso del turismo. Diversi sondaggi prevedono che questa estate andranno in vacanza solo 26-28 milioni di italiani, 5-6 milioni meno dello scorso anno (-18%); potrebbero, in parte, salvarci gli stranieri, che l’estate scorsa sono cresciuti del 4%, ma è ancora tutto da dimostrare.
Molte perplessità da parte del presidente di Agriturist sulle politiche per il turismo del governo Letta in quanto, pur dichiarando buoni propositi, non ha ancora messo in atto nessuna iniziativa concreta, dimostrando attraverso il “far nulla” di non percepire lo stato di sofferenza di chi tutti i giorni, con il proprio impegno e le proprie economie, lotta per gestire la crisi, di certo non creata dalle imprese agricole. Oltretutto l’agriturismo è assente nella presentazione dell’offerta turistica italiana all’estero ed è pressoché introvabile nel portale www.italia.it dove, misteriosamente, è trattato come sottocategoria del turismo itinerante”.
“Le aziende agrituristiche - conclude Melacca - sono tartassate da controlli, obblighi e limitazioni che garantiscono la connessione dell’accoglienza con l’attività agricola. Occorre che a questi handicap corrisponda un sistema di agevolazioni e semplificazioni che permetta loro di essere competitive, tenendo anche conto del prezioso contributo che danno al presidio e alla tutela del territorio. Così come è necessario che non ci siano strutture extralberghiere che operano senza regole e controlli”.


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