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FATTI E
PERSONE
Agricoltura multifunzionale in risposta
a criticità economiche e ambientali
Dalla tutela della biodiversità ai servizi sociali, il segreto
è diversificare
Multifunzionalità in risposta
ai due elementi attuali di criticità legati all'agricoltura: sostenibilità
economica e sostenibilità ambientale. Il primo legato alla necessità
delle aziende agricole di confrontarsi con i mercati e con la crisi, con
l'aumento dei costi di produzione e la riduzione dei margini di utili
garantiti dall'attività primaria; il secondo legato agli impatti
ambientali dell'attività agricola, potenziali e attuali, dagli
Ogm ai pesticidi fino al consumo idrico e le emissioni climalteranti.
"Oggi l'agricoltura italiana assorbe il 60% dell'acqua dolce utilizzabile
per scopi idropotabili, senza dimenticare le emissioni di Co2 e di metano,
soprattutto imputabili al comparto zootecnico, mentre la perdita di biodiversità,
causata dall'agricoltura intensiva e monocolturale, riguarda anche la
'natura selvaggia', dalle api a tutti gli insetti impollinatori. In questo
scenario, la multifunzionalità è strategica perché
significa diversificazione delle attività dell'azienda agricola
in termini di produzione e di funzione, e rappresenta la faccia pulita
dell'agricoltura", spiega all'Adnkronos Franco Ferroni, responsabile
Agricoltura del Wwf.
E cita un dato: "il 50% delle specie selvatiche in Europa in via
d'estinzione dipende dal mantenimento di pratiche agricole tradizionali
sostenibili, dai pascoli in montagna alla rotazione delle colture".
Ma multifunzionalità non significa solo tutela ambientale, ma anche
manutenzione del territorio e funzione sociale ed educativa. "Pensiamo
all'esplosione della realtà delle fattorie didattiche - aggiunge
Ferroni - come fattore di integrazione del reddito dell'azienda agricola
e, come nel caso degli agrinido, di supplenza dei servizi pubblici, soprattutto
nelle aree marginali".
Oggi, secondo Agriturist, l'associazione agrituristica di Confagricoltura,
sono oltre 3mila le fattorie didattiche in Italia. La regione leader del
settore è la Toscana con circa 700 strutture adibite alla didattica,
seguita da Emilia Romagna (330), Piemonte (250), Campania (235) e Veneto
(circa 220). Il fatturato annuale del settore delle Fattorie Didattiche
è calcolato intorno ai 12 milioni di euro.
L'agricoltura multifunzionale ha poi un ruolo sociale, "come nel
caso del coinvolgimento dei detenuti nelle attività delle aziende
agricole, o dei diversamente abili, con attività quali l'ippoterapia
e la pet therapy. Un modello di agricoltura profondamente diverso da quello
che abbiamo conosciuto finora - aggiunge Ferroni - che si sposa con il
volto dell'agricoltura italiana, basata su aziende di 8 ettari ciascuna,
al di sotto della media Ue, che non possono competere con le grandi produzioni
ma devono puntare su produzioni di nicchia e di qualità e sulla
diversificazione dei servizi offerti".
"Tutto il dibattito sul la Politica agricola Comunitaria è
incentrato sulla sostenibilità economica e ambientale e cerca attraverso
il primo e il secondo pilastro di valorizzare questo aspetto, la competitività
delle aziende e la vitalità dei territori rurali. La Pac giustificare
il 47% di impegno del bilancio comunitario complessivo, e si parla di
circa 660 miliardi in 7 anni, proprio con l'obiettivo di fare in modo
che l'agricoltura contribuisca a risolvere problemi ambientali e sociali".
La partita è comunque nelle mani delle Regioni che devono mettere
a disposizione degli agricoltori le risorse per rendere più competitive
le aziende. Se si faranno dei buoni Psr abbiamo la possibilità
di rafforzare questo percorso che conta più di 20.000 agriturismi,
una crescente esperienza del km zero e dei mercati contadini". (www.adnkronos.com)
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