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FATTI E
PERSONE
Vino ed olio extravergine, gli italiani scelgono
la qualità e la sicurezza
Quando si parla di made in Italy a tavola, gli italiani pensano
soprattutto a olio extravergine d'oliva e vino, considerati simboli da
valorizzare della tradizione alimentare rispettivamente dal 58 e dal 51%
degli intervistati. E' quanto emerge dal rapporto realizzato da Ipr Marketing
per la fondazione Univerde
Olio extravergine d'oliva italiano promosso dai consumatori che lo interpretano
come una garanzia di qualità e quindi di sicurezza alimentare.
I fan dell'olio d'oliva made in Italy sono soprattutto uomini, adulti
e residenti al nord. Per loro non c'è globalizzazione che tenga:
quando si parla della buona tavola è lui il prodotto simbolo sul
quale puntare e da valorizzare per il 58% degli intervistati nell'ambito
del secondo rapporto su "Italiani, agricoltura e sicurezza alimentare"
realizzato da Ipr Marketing per la fondazione Univerde.
Promosso sì, ma a patto che sia davvero italiano. E per il 96%
degli intervistati, per essere considerato tale, l'olio deve essere prodotto
da olive italiane e imbottigliato in Italia, mentre quando il prodotto
risulta solo imbottigliato nel nostro Paese non garantisce la qualità
dell'agricoltura nostrana (per il 92%). Un fronte comune a difesa del
prodotto di qualità che si mostra preparato anche in tema di certificazioni
(il 71% è a conoscenza della denominazione Dop per l'olio) e si
dichiara disposto a pagare di più pur di avere la certezza di acquistare
olio proveniente da oliveti italiani (79%). E anche in quest'ultimo caso
si tratta soprattutto di uomini (85%) che donne (73%) e over 54 (84%)
L'olio extravergine italiano si guadagna il massimo dei voti: il 75%,
infatti, lo definisce "ottimo". I più entusiasti si rivelano
gli uomini (81%) rispetto alle donne (68%), tra i 18 e i 43 anni (61%)
e residenti al nord (80%). Un vero e proprio tesoro del paniere agroalimentare
italiano che merita la massima tutela: secondo l'82% degli intervistati
le autorità pubbliche dovrebbero fare di più per proteggere
al qualità del prodotto.
Amano il vino, ma non ne abusano, lo scelgono rigorosamente italiano e
possibilmente Doc. Il vino italiano è preferito dalla quasi totalità
del campione: il 96% sceglie quello nostrano quando ne acquista, mentre
un 10% preferisce i francesi. Un terzo degli intervistati acquista poi
solo vino Doc (34%), soprattutto gli over 54 (46%) e i residenti al nord
(44%). Il 45% si limita a guardare il produttore e acquista il vino anche
se non è Doc. Il vino è sinonimo di cultura per il 43% degli
intervistati, soprattutto donne (50%) e residenti al sud (55%), e di allegria
per il 37%, soprattutto uomini (40%), giovani (40%) e residenti al nord
(44%).
Solo il 10%, invece, lo associa alla dipendenza, il 9% agli incidenti
stradali e il 3% alla solitudine. E in effetti, gli italiani collegano
l'abuso di alcol in Italia soprattutto al consumo di superalcolici (80%),
anche se la nota dolente è che la percezione sia quella di un fenomeno
in aumento tra i giovani per l'80% degli intervistati. Il 38% degli intervistati
beve vino, anche se non tutti i giorni, a fronte di un 23% che non ne
consuma. A berlo abitualmente sono soprattutto uomini (21%) e over 54
(25%); le donne (26%) e i giovani (29%) sono principalmente consumatori
occasionali, mentre i non bevitori sono 18-34enni (36%). (http://www.adnkronos.com)
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