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FATTI E
PERSONE
Pasqua: Coldiretti, venerdì di pesce per 7 su 10. Digiuna
il 6%
Sette italiani su dieci (71 per cento)
consumeranno pesce in occasione del Venerdì Santo per un totale
stimato in circa 25 milioni di chili e una spesa di 200 milioni di euro,
nel rispetto di un precetto religioso che è diventato parte integrante
delle tradizioni delle famiglie italiane. E’ quanto stima la Coldiretti
sulla base dei risultati di un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it
effettuato in occasione del tradizionale appuntamento che precede la Pasqua,
dal quale emerge anche che un 6 per cento di cittadini effettuerà
il digiuno, mentre il 23 per cento si comporterà come gli altri
giorni.
Anche per effetto della crisi, gli italiani - sottolinea la Coldiretti
- si orienteranno soprattutto verso il pesce azzurro, dalle alici alle
sardine fino agli sgombri venduti a prezzi contenuti secondo i criteri
di sobrietà richiesti dalla ricorrenza, senza tuttavia rinunciare
al gusto e alla salute per l’elevato contenuto di grassi insaturi
e in particolare del tipo omega tre.
La legge dell'astinenza dalle carni non proibisce, infatti, di consumare
pesce, uova e latticini, ma mette al bando cibi e bevande come particolarmente
ricercati o costosi. Una scelta che sarà favorita anche dal fatto
che i prezzi del pesce fresco di mare sono calati dell’1,3 per cento,
secondo una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all'andamento
dell'inflazione a marzo su base congiunturale.
I menu del venerdì Santo saranno quelli tipici delle tradizioni
locali cucinati secondo ricette semplici nel rispetto della giornata di
riflessione come la pasta con le sarde in Sicilia, le tradizionali zuppe
di pesce che assumono nomi differenti a seconda delle regioni, fino alle
ricette più classiche come le alici scottadito o in saor, tipica
del Veneto, le seppie con i piselli, le uova col tonno o gli spaghetti
al ragù di mare.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio
di Coldiretti è, laddove possibile, di comperare direttamente dal
pescatore, verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve
prevedere la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37” se
si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo, controllare che
la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano
un colore rosso o rosato e che siano umide e gli occhi non siano secchi
o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine
meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.
(www.coldiretti.it)
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