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FATTI E
PERSONE
Vegetariani d'Italia
Niente carne per uno su dieci
La dieta senza carne piace moltissimo agli italiani,
tanto che uno su dieci sposa questo stile alimentare. Secondo l'Associazione
vegetariana italiana (Avi) l'Italia è al secondo posto nel mondo
dopo l'India per numero di adepti del menù verde, con una quota
di vegetariani che raggiunge il già il 10% circa degli abitanti
del Belpaese. E il loro numero è in crescita esponenziale. Per
chi già dice no agli animali nel piatto e per chi è interessato
o incuriosito in proposito è in arrivo l'iniziativa "Prendiamoli
per la gola", con un mese di sensibilizzazione che partirà
il 1 ottobre, Giornata mondiale vegetariana, per concludersi il 31.
L'iniziativa, nata nove anni fa, prevede l'adesione libera di ristoranti,
hotel, Bed & Breakfast e luoghi di ristoro, invitati a preparare un
proprio menù vegetariano, ossia privo di carne, pesce e salumi,
o vegano (niente carne, pesce, salumi, uova, formaggi e altri latticini,
miele), evidenziandolo nella lista in modo da facilitare la scelta da
parte dei clienti.
Fra i sette milioni e mezzo di persone che nel nostro Paese hanno detto
no alla carne, spiccano i nomi di numerosi esponenti del mondo scientifico:
tra loro l'oncologo Umberto Veronesi e la scienziata Margherita Hack,
L'esercito dei seguaci della dieta verde arriverà a sfiorare i
30 milioni di seguaci nel 2050 secondo le previsioni del Rapporto
Italia Eurispes 2011, il che significa un italiano su due. Stando
invece a una recente ricerca svedese, questo modo di mangiare è
destinato a contagiare entro il 2050 l'intera popolazione del pianeta,
per effetto dell' aumento demografico unito alla scarsità dell'acqua.
Naturalmente, chi decide di adottare questo stile alimentare può
essere spinto da motivazioni molto diverse. Ad esempio, nel nostro Paese
il 70% ha deciso di optare per la scelta classica, ovvero nessun alimento
derivato dall'uccisione degli animali. Il 20% è costituito dai
vegani, la parte integralista del movimento, che rifiuta oltre alla carne
e al pesce, anche i latticini e le uova, mentre il rimanente 10% fa una
scelta moderata.
Non tutti gli esperti sono però concordi sull'opportunità
di questo regime alimentare, soprattutto nei bambini e in certe categorie
di persone, ad esempio durane la gravidanza e l'allattamento. Spiega Giacinto
Miggiano, direttore del centro ricerche nutrizione dell'università
Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma: "Ad oggi non esiste una risposta
positiva o negativa dal mondo scientifico sulla scelta migliore tra carnivori
e vegetariani, ma il consiglio che si può dare è di farsi
seguire da uno specialista che possa spiegare i pro e i contro in maniera
chiara. Solo così - conclude - si eviteranno i dannosi fai da te
che spesso fanno solo male".
In certi casi potrebbe utile inserire almeno qualche correttivo. "Per
chi ha sposato una dieta latto-uova vegetariana - - che esclude alimenti
come carne, pesce, molluschi e crostacei, ma ammette il latte e i suoi
derivati, sarebbe corretto aggiungere alcune vitamine, come ad esempio
la B12, e alcuni integratori, presenti in quegli alimenti che arrivano
dal mondo animale ed esclusi dal menù verde". Miggiano aggiunge
che nelle donne in stato di gravidanza e nei bambini, invece, " il
regime vegetariano può portare ad una carenza di ferro e calcio,
anche se in via teorica può essere un menù adeguato anche
in queste specifiche fasi della vita. In ogni caso - precisa – è
opportuno, se si vuole intraprendere una scelta vegetariana, farsi seguire
da uno specialista".
Ma ci sono studi che hanno analizzato le conseguenze a lungo termine di
una dieta "green"? "Recenti lavori scientifici francesi
- risponde Miggiano - hanno analizzato la questione. I vegetariani, non
consumando carne e altri prodotti di origine animale, tendono a comprare
altri prodotti, ad esempio quelli ricchi di omega 3, di fibra e antiossidanti,
che combattono l'invecchiamento". (www.tgcom24.mediaset.it/)
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