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FATTI E
PERSONE
Crisi: Coldiretti, crollano consumi carne
(- 6 %) tornano tagli poveri
Calano per il terzo anno consecutivo gli acquisti
familiari di carne bovina che fanno segnare complessivamente un crollo
del 6 per cento in quantità nel triennio ma tornano nelle macellerie
e sulle tavole i tagli poveri che erano stati abbandonati da decenni.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei
dati Ismea Ac Nielsen relativi al periodo 2009-2011 sugli effetti della
crisi che ha costretto l’87 per cento delle famiglie a riorganizzare
la spesa alimentare secondo l’Istat. Il risultato - sottolinea la
Coldiretti - è stato un risparmio sulla spesa che è proseguito
anche nel primo trimestre del 2012 con un calo del 2 per cento stimato
degli acquisti dei prodotti alimentari in quantità che ha colpito
la carne. Più di quattro italiani su dieci (43 per cento) hanno
iniziato ad acquistare tagli alternativi di carne, meno conosciuti e più
economici, per risparmiare o semplicemente per creare nuove ricette, secondo
un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it per verificare
gli effetti della crisi sui consumi di carne che sono la voce di spesa
più importante per la tavola degli italiani che ne acquistano circa
92 chili a testa all’anno. Con la crisi - sottolinea la Coldiretti
- ben il 35 per cento degli italiani ha cominciato ad acquistare tagli
diversi per risparmiare mentre l’8 per cento dichiara di scegliere
tagli differenti per creare nuove ricette. Appena il 5 per cento - continua
la Coldiretti - sceglie solo tagli pregiati mentre la metà (50
per cento) non ha cambiato il proprio comportamento di acquisto nei consumi
di carne.
Si tratta - afferma la Coldiretti - del risultato delle nuove strategie
messe in atto dal consumatore per risparmiare senza rinunciare alla qualità
ma anche di un ritrovato desiderio di fantasia nel creare e rielaborare
nuove ricette in cucina. E’ infatti importante proprio in un momento
come questo - sottolinea la Coldiretti - valorizzare anche i tagli minori
di carne nella consapevolezza che per esempio del bovino non esiste solo
la richiestissima fiorentina ma ci sono altri tagli dal sapore caratteristico
che appartengono alla tradizione culinaria italiana come per esempio i
famosissimi bolliti piemontesi la squisita la faentina (pancia tagliata
a fette e cotta alla griglia), la lingua salmistrata e la trippa in umido
amata dall’intero centro sud della nostra penisola. I tagli meno
pregiati del bovino da poter utilizzare in cucina - continua la Coldiretti
- sono tantissimi, si va dal collo, taglio di terza categoria dalla carne
gustosissima, ottima per bolliti o stracotti ma anche per preparare polpette
e ragù alla punta di petto, taglio molto economico che può
essere usato per preparare buoni arrosti ma anche gustosissimi brodi.
E ancora dal campanello che è un piccolo taglio molto apprezzato
per fare bistecche da cuocere sulla brace ma anche per spezzatini, stracotti
e stufati a cui aggiungere del vino, pomodoro e verdure al Geretto, detto
anche muscolo che risulta particolarmente adatto per la preparazione di
ossibuchi e stufati.
Del maiali invece - afferma la Coldiretti - non è solo apprezzato
il prosciutto o l’arrosto ma anche la cotenna (pelle ripulita e
raschiata dalle setole) che viene molto spesso utilizzata, soprattutto
al sud per insaporire sughi o minestre e viene poi mangiata come una semplice
bistecchina. Le costine invece che sono la parte finale delle coste risultano
molto saporite se cotte alla griglia. Ancora, del pollo - conclude la
Coldiretti - non esiste solo il famoso petto o i fusi ma ottime risultano
anche le zampe e le ali e il collo normalmente utilizzati nella preparazione
di brodi o le famose frattaglie, dette anche rigaglie che comprendono
fegato, cuore e stomaco adoperate in tutte la cucine tradizionale del
Bel Paese. (www.coldiretti.it)
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