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FATTI E
PERSONE
Ripresa del settore del turismo, secondo un rapporto dell'OCSE
Un recente rapporto dell'Organizzazione per la Cooperazione e
lo Sviluppo Economico (OCSE) evidenzia il ritorno dei turisti internazionali
nell'Unione Europea. In totale, nel 2010 gli arrivi internazionali in
tutti i paesi, inclusi quelli dell'UE, sono stati 940 milioni, cioè
6,7% in più rispetto al 2009. Questa crescita dimostra la resistenza
del comparto turistico agli effetti della crisi economica e finanziaria
mondiale.
Prima scelta dei viaggiatori provenienti da un paese estero rispetto alla
loro destinazione sono i paesi dell'OCSE, che attirano il 66% dei turisti
mondiali. Tuttavia, si nota che mentre i paesi dell'Unione europea rappresentano
il 50,2% di questi arrivi, la crescita più marcata è stata
registrata in Asia e nel Pacifico. In totale, gli arrivi internazionali
nei paesi OCSE sono aumentati del 4% e quelli nell'Unione europea del
2,7%.
Il rapporto rivela inoltre che il turismo costituisce una quota significativa
dell'economia dei servizi degli Stati membri dell'OCSE e dell'Unione europea,
rappresentando fino a un terzo delle esportazioni di servizi e fino al
10% del PIL. Yves Leterme, segretario generale aggiunto dell'OCSE, ha
sottolineato questo aspetto, indicando che “dal turismo dipende
in modo diretto oltre il 5% dell'occupazione negli Stati membri dell'OCSE".
Purtroppo, in tanti paesi accade che posti di lavoro del settore turistico
rimangano vacanti a causa della mancanza di personale specializzato. Perciò,
"occorre che i governi assumano un ruolo guida nella formulazione
dei programmi d'istruzione e formazione professionale". Yves Leterme
spiega: "È necessaria una strategia nazionale per il turismo,
comprendente una strategia per lo sviluppo della forza lavoro, che affronti
e risolva le carenze di manodopera e di competenze."
Tale strategia è particolarmente importante se si considera la
popolarità crescente di nuove destinazioni "emergenti",
rispetto a quelle più tradizionali. Nonostante si tratti ancora
di una percentuale relativamente piccola degli arrivi internazionali a
livello mondiale, le potenziali ripercussioni del turismo su queste economie
sono evidenti. Questi paesi, che registrano un aumento degli arrivi turistici,
superano già in alcuni casi le medie mondiali per quanto riguarda
PIL e tasso di occupazione.
Come spiega Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e
Commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria: "I dati
dell'OCSE confermano che se l'Europa vuole restare la prima destinazione
turistica mondiale deve modernizzare e investire maggiormente in qualità,
nuove tecnologie e know-how. L'industria del turismo è chiamata
a rispondere adeguatamente a questioni come l'invecchiamento della clientela,
il cambiamento degli stili di vita e le richieste dei consumatori, studiando
modi nuovi di attrarre più turisti internazionali e convincendo
un maggior numero di cittadini europei a trascorrere le proprie vacanze
nel territorio dell'UE. In quest'ottica abbiamo lanciato l'iniziativa
pilota "50.000 turisti", finalizzata a promuovere i flussi turistici
tra il Sud America e l'Unione europea, nonché una campagna di comunicazione
per migliorare l'immagine dell'Europa in determinati mercati emergenti
a lungo raggio."
Il rapporto dell'OCSE evidenzia, infatti, che le spese consacrate ai viaggi,
alberghi e ristoranti, e altri servizi di qualità sono in rapporto
diretto con il reddito disponibile. E se da una parte la globalizzazione
permette una maggiore integrazione del mercato, dall'altra essa aumenta
la concorrenza internazionale.
Più che mai, i governi dei paesi dell'OCSE, e in particolare quelli
dell'UE, devono dunque adottare delle politiche che permettano di mantenere
la loro leadership nel settore del turismo. Per arrivarci, il rapporto
avanza delle raccomandazioni che consentiranno di adeguarsi alle nuove
richieste dei consumatori.
Innanzitutto, i governi dovrebbero impostare una politica di sostegno
al settore turistico, partecipando così alla creazione della manodopera
competente e specializzata, necessaria in questi tempi. E' fondamentale
anche adottare un'impostazione integrata ed estesa a tutta l'amministrazione,
che definisca meglio i ruoli e le responsabilità delle organizzazioni
turistiche e faccia sviluppare il settore turistico. Infine, le pratiche
di gestione dovrebbero rispecchiare i mutamenti dell'ambiente imprenditoriale,
per favorire una crescita del turismo più forte, ecologica ed inclusiva.
Fabrizio Spada e Sophie Kijner
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
tel. +39.02.4675141
comm-rep-mil@ec.europa.eu
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