FATTI E PERSONE

Allevamento suini
Più redditività e meno inquinamento per gli allevamenti di suini: il Progetto Ager-Filiera Verde presenta i primi risultati della sperimentazione in occasione di Italpig, il salone della suinicoltora italiana (Cremona, 25-28 ottobre 2012)

Cremona, 11 ottobre 2012 – Migliorare la redditività aziendale garantendo la sostenibilità ambientale. E’ questo l’obiettivo del Progetto Ager dedicato alla filiera suinicola del Nord Italia dove si produce il 95% dei suini pesanti destinati alle produzioni di salumeria Dop. Partito nel settembre dello scorso anno, il Progetto Ager – Filiera Verde del suino avrà una durata triennale e un costo complessivo di circa 1 milione e 700mila euro dei quali 1,2 milioni saranno a carico delle 13 Fondazioni bancarie che si sono associate per sostenere l’iniziativa, mentre gli altri 500mila euro saranno ripartiti tra altri 8 partner. Come ci spiega il professor Matteo Crovetto dell’Università di Milano, che del progetto è coordinatore, “l’aspetto scientifico dell’iniziativa dovrà avere una finalità applicativa e quindi fornire agli allevatori strumenti idonei per superare le criticità che minacciano il mantenimento del loro reddito. Dobbiamo fornire risposte concrete, operative e dai costi accessibili in vista dell’applicazione ormai prossima delle normative ambientali e sul benessere animale”.
Nutrizione e benessere animale dunque, per arrivare a una valutazione economica delle aziende la cui analisi sarà affidata al Crpa di Reggio Emilia (Centro ricerche produzioni animali). Oltre agli allevamenti dove si stanno svolgendo le prove, sarà utilizzato un impianto di calorimetria per lo studio del metabolismo energetico degli animali. Si tratta di una struttura unica nel suo genere in Italia, realizzata dall’ateneo milanese a Cornaredo, nell’hinterland del capoluogo lombardo. Qui un gruppo di 18 o 24 suini viene sistemato in camere dove sono previste delle gabbie per la raccolta delle feci e delle urine destinate ad essere analizzate. “Lo studio degli scambi respiratori è molto importante per stabilire l’energia utilizzata dagli animali durante il processo digestivo ed arrivare così a elaborare le migliori strategie per ottenere una minore escrezione di azoto - spiega ancora Crovetto – Parliamo di prove che permettono di conseguire dati molto accurati, ancor più di quelli ottenuti in laboratorio. Riteniamo infatti che la sperimentazione attraverso l’animale possa condurre a centrare gli obiettivi che il progetto si pone”.
Rispetto della Direttiva nitrati e della normativa sul benessere animale rappresentano per i suinicoltori due scadenze importanti ormai improcrastinabili, riuscire ad avere i migliori strumenti per affrontarle e superarle è una priorità assoluta.
“L’alimentazione è la prima causa di emissione di inquinanti – ricorda ancora Matteo Crovetto. I risultati ottenuti dalle più recenti ricerche hanno evidenziato che riducendo l’apporto proteico nella razione alimentare dei suini, circa il 20% in meno, e aumentando parallelamente la componente fibrosa, si riducono in maniera significativa le emissioni di azoto sia nelle urine che nelle feci e si affrontano costi inferiori con indubbi vantaggi economici e ambientali.”
A poco più di un anno dal suo inizio, i primi risultati del Progetto Ager verranno presentati a Italpig (Cremona 25-28 ottobre 2012), il Salone della suinicoltura italiana, la sede ideale per entrare in contatto con migliaia di allevatori di suini, che potranno così avere a disposizione un importante strumento di aggiornamento in vista della sempre più vicina scadenza del 1 gennaio 2013.

Paolo Bodini
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