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FATTI E
PERSONE
Maltempo: agricoltura stravolta. E dal campo alla tavola la speculazione
fa lievitare i prezzi di frutta e ortaggi anche di dieci volte
La Cia segnala danni e grandi disagi nelle
campagne. Nella difficoltà si fa strada la speculazione: carciofi
proposti alla vendita anche a 1,50 euro al pezzo.
L’ondata di maltempo si sta trasformando in un vero disastro per
l’agroalimentare italiano: i danni, al momento, superano abbondantemente
i 150 milioni di euro, il 70 per cento dei quali (105 milioni di euro)
riguarda solo l’agricoltura. Il freddo polare, che ha devastato
un quarto dei campi coltivati a ortaggi, e l’impossibilità
di trasportare le merci deperibili (200 mila tonnellate di frutta, verdura,
latte, carne e uova) ha assestato all’intero settore un colpo micidiale.
Più di 60 mila le strutture aziendali (serre, cascine, depositi,
magazzini e stalle) distrutte o danneggiate dalla neve, dal gelo e dalla
mancanza di corrente elettrica. Diecimila gli animali morti (tra bovini,
ovicaprini, maiali e avicoli) e per molto altro bestiame ci sono seri
rischi. E in tutto ciò si è infiltrata una sfrenata corsa
speculativa sui prezzi dei prodotti freschi, che in poco giorni hanno
fatto registrare aumenti anche superiori al 100 per cento. Dal campo alla
tavola i listini hanno subito rincari di dieci volte. A denunciarlo è
la Cia-Confederazione italiana agricoltori, fortemente preoccupata per
la grave situazione che si è venuta a creare, che ha ribadito la
richiesta dell’immediata dichiarazione dello stato di calamità
per le zone colpite.
Per l’agroalimentare nazionale, ma soprattutto per l’agricoltura,
è scattata così una nuova drammatica emergenza. Dopo il
blocco dei tir, che ha avuto conseguenze pesantissime per la filiera,
freddo e neve -avverte la Cia- hanno messo in ginocchio migliaia di aziende
agricole, dove non è stato possibile raccogliere e trasportare
i prodotti. Non solo. L’eccezionale maltempo ha reso impraticabili
moltissime strade di campagna e tanti agricoltori sono rimasti isolati
per giorni, senza luce e acqua. In diversi allevamenti non è stato
possibile dare il mangime al bestiame e abbeverarlo, mentre il peso della
neve ha fatto crollare tetti di stalle, cascine e serre. Il gelo ha mandato
in tilt pompe idrauliche e gruppi elettrogeni, fermi anche per la mancanza
di benzina e gasolio, che in alcune zone rurali sono introvabili.
Per tanti agricoltori -sottolinea la Cia- è stato impossibile muoversi
anche con i trattori per raggiungere le vie principali. La troppa neve
(alta anche due metri) e il ghiaccio hanno impedito la circolazione. A
questo si aggiunge la gelata di migliaia di alberi di frutta, di olivi
e viti. I danni, tra l’altro, sono destinati ad aumentare, visto
che le previsioni del tempo non lasciano ben sperare.
E, purtroppo, come troppe volte accade in questi frangenti, le manovre
speculative sui prezzi dei prodotti freschi (soprattutto ortaggi, verdure
e frutta) non si è fatta attendere. Per questo la Cia sollecita
le autorità competenti a intervenire per stroncare qualsiasi rincaro
ingiustificato, anche perché le quotazione sui campi non hanno
subito alcun aumento negli ultimi due mesi. E’ intollerabile che
in solo tre giorni si è assistito a incrementi di oltre il 100
per cento. Il caso delle zucchine, arrivate anche a 8 euro al chilo, è
emblematico. Stesso discorso per le insalate e le melanzane. Addirittura
su alcuni banchi i carciofi vengono venduti a 1,50 euro al pezzo.
La Cia, intanto, ha attivato sull’intero territorio nazionale centri
di assistenza per gli agricoltori e nelle regioni più colpite dall’ondata
di maltempo ha avviato tutte le procedure necessarie per la dichiarazione
dello stato di calamità. (www.cia.it)
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