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FATTI E
PERSONE
La Sicilia regina del 'Bio' con 164 mila ettari
Presentati dall’Istat i dati del sesto censimento generale
dell'Agricoltura. La quota è particolarmente elevata nell'agrumicoltura
e nelle foraggiere. Caso unico in Italia sembra quello dell'alta età
media degli imprenditori agricoli siciliani: c'è un'elevatissima
incidenza dei conduttori di aziende con più di 75 anni.
In Sicilia si concentra la maggiore quota di superficie destinata al biologico,
circa 164 mila ettari sui 781 mila nazionali. Il 21% e tale quota è
particolarmente elevata nell'agrumicoltura e nelle foraggiere. Risulta
dal sesto censimento generale dell'Agricoltura, i cui dati regionali sono
stati presentati a Palermo dall'Istat. "Le analisi economiche susseguenti
a questo primato non stabiliscono però che questa base produttiva
sia sufficientemente sfruttata o produttiva per ottenere corrispondenti
quote di valore aggiunto", ha detto Giuseppe Nobile, responsabile
del servizio statistica della Regione Siciliana, commentando il dato.
"Su questa base -ha aggiunto Nobile- non si sviluppa una sufficiente
attività di trasformazione, prima lavorazione, confezionamento
e commercializzazione. Il risultato è che quote di valore aggiunto
vengono sottratte alla nostra Regione". Il dirigente si è
riferito in particolare "agli elementi di paesaggio che resta fortemente
legato all'uso delle aree. Registriamo ancora scarsissima cura del paesaggio
-ha osservato- e questo non favorisce l'attrattività delle attività
connesse". Un caso unico in Italia sembra quello dell'alta età
media degli imprenditori agricoli siciliani: c'è un'elevatissima
incidenza dei conduttori di aziende con più di 75 anni, secondo
l'Istat. Crescita lieve per le classi d'età fino a 49 anni (solo
il 24,8% dei conduttori). Si tratta di una anomalia, un fenomeno che resta
isolato nel Paese. (www.aiol.it)
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