FATTI E PERSONE

Nel cassonetto i soldi spariti: tonnellate di rifiuti in meno

A Roma, a gennaio 2011, la spazzatura raccolta ammontava a 110mila tonnellate. Passa un anno, a gennaio 2012 le tonnellate sono diventate 104mila. Confrontiamo i due mesi di febbraio: nel 2011, 102mila tonnellate, 12 mesi dopo, 97mila. Riassumendo, nel solo caso romano, da gennaio 2011 a febbraio 2012 sono “sparite” 13mila tonnellate di immondizia. Ma non si tratta di un giallo insolubile. Perché nel cassonetto, oltre ai sacchetti di rifiuti, sono spariti anche i soldi. I soldi evaporati causa crisi, da qui il calo dei consumi. Il “teorema del cassonetto” è molto semplice: la gente produce meno immondizia e rifiuti perché consuma di meno, spende di meno. Ecco dove sono finiti i soldi spariti con la crisi: nel secchio dell’immondizia.
Ancora qualche dato dalla capitale che però riflette un “trend” nazionale. Ecco come i romani si sono ingegnati per sopperire alla crisi. Perché se si consuma e si spende meno si deve pur tirare a campare. Il pane vecchio, ad esempio, non si butta via ma si ricicla in cucina. Il prosciutto o il salame dopo qualche giorno perdono sapore? Finiscono in un bel polpettone o in una pizza farcita, non nel secchio. I vestiti si riutilizzano, come dimostra il fiorire di negozi di abbigliamento usato. Idem dicasi per i libri: non si buttano tra la carta ma si riportano in libreria visto che molte hanno il settore dell’usato. Si butta meno ma si compra anche meno: al supermercato la vendita di olio è calata dell’8%. Forse gli italiani hanno riscoperto la cara vecchia pasta, che al gusto unisce il pregio di essere “low cost”: i consumi di carne, uova, latte e formaggi sono scesi del 6%. In genere si spende il 12% in meno in alimenti e anche in alcol (7%). Per risparmiare i più giovani si sono inventati la spesa di condominio: un condomino a rotazione va a fare la spesa un giorno a settimana al mercato per la collettività. Puntando sulla grande quantità, il risparmio è assicurato. (www.blitzquotidiano.it/)



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