FATTI E PERSONE

Possibilità di pesca per il 2013: migliorano le prospettive per alcuni stock

Un documento di consultazione adottato oggi illustra le intenzioni della Commissione europea per quanto riguarda la fissazione delle possibilità di pesca per il 2013. Con questo documento annuale la Commissione chiede agli Stati membri e alle parti interessate di esprimere il proprio parere sulla definizione dei totali ammissibili di catture (TAC), dei contingenti e dello sforzo di pesca (giorni in mare) per l’anno successivo. Il documento dimostra che gli sforzi realizzati dalla Commissione per contenere ed eliminare l’eccessivo sfruttamento delle risorse cominciano a dare frutti. Nei mari europei gli stock ittici che non risultano sovrasfruttati sono ora saliti a 20, contro cinque soltanto nel 2009. I tagli effettuati sui TAC negli ultimi anni hanno addirittura permesso di aumentare alcuni TAC per il 2012, cosa che potrebbe generare non meno di 135 milioni di EUR di entrate supplementari per l’industria della pesca.
Questi dati dimostrano che il fatto tener conto dei pareri scientifici per la fissazione dei TAC contribuisce alla ricostituzione degli stock e riduce l’impatto ambientale della pesca, ricompensando i pescatori con catture più abbondanti e una maggiore redditività. Dimostrano anche che è necessario riformare la politica comune della pesca per applicare su più ampia scala i metodi che si sono rivelati efficaci a lungo termine e per integrarli nell’elaborazione delle politiche dell’UE. L’eccessivo sfruttamento delle risorse non può essere eliminato soltanto con la fissazione annuale dei TAC. Occorre anche instaurare una gestione a lungo termine dotata di solide basi scientifiche ed è indispensabile eliminare pratiche devastanti quali i rigetti in mare, come indicato nella proposta della Commissione sulla riforma della PCP.
Maria Damanaki, Commissaria per gli Affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “Cominciamo a vedere segni di miglioramento nella lotta contro l’eccessivo sfruttamento delle risorse, ma dobbiamo fare ancora di più e adottare la riforma della politica comune della pesca se vogliamo consolidare i risultati raggiunti.”
La Commissione ritiene che, per gli stock regolamentati da piani di gestione a lungo termine, i TAC e i livelli di sforzo per il prossimo anno debbano essere fissati in conformità dei piani in vigore (cosa che costituisce un obbligo giuridico). I TAC relativi agli altri stock non contemplati dai piani di gestione dovrebbero basarsi sui pareri scientifici, con l’obiettivo di eliminare il sovrasfruttamento entro il 2015 o, se possibile, prima di tale data. Per gli stock per i quali non è stato formulato un parere scientifico occorre applicare il principio precauzionale.
La base scientifica per la valutazione degli stock si sta consolidando. Se nel 2009 erano 57 gli stock soggetti a TAC nell’Atlantico nordorientale per i quali non esistevano pareri scientifici, nel 2012 questa situazione non dovrebbe riguardare più di 10-12 stock, cosa che rappresenta un netto miglioramento.
La Commissione ribadisce il proprio impegno a proporre livelli di pesca basati su analisi scientifiche e a porre fine al sovrasfruttamento entro il 2015, come indicato nella proposta di riforma della PCP.

CONTESTO
Gli stock presenti nelle acque UE dell’Atlantico nordorientale che non risultano sovrasfruttati in base alle valutazioni scientifiche sono i seguenti:
Rana pescatrice
acque al largo del Portogallo e della costa atlantica della Spagna
Melù
tutte le zone
Sogliola
Skagerrak, Kattegat e Mar Baltico
Manica occidentale
Mar Celtico
Eglefino
Mare del Nord
Rockall
acque ad ovest della Scozia
Aringa
Mare del Nord
Mar Celtico
Mare di Botnia
Sugarello
zona occidentale, dal Mare Cantabrico al Mare del Nord settentrionale
Lepidorombi
acque al largo del Portogallo e della costa atlantica della Spagna
Scampo
Skagerrak e Kattegat
Mare del Nord (Fladen Ground)
acque ad ovest della Scozia
Mar Celtico e Mare d’Irlanda
Passera di mare
Mare del Nord
Merluzzo bianco
Mar Baltico orientale
Spinarolo
Atlantico nordorientale

Lo stato degli stock per i quali si dispone di una valutazione scientifica ha registrato un miglioramento nel corso degli ultimi anni. Nell’Atlantico nordorientale e nei mari adiacenti gli stock sovrasfruttati sono scesi da 32 su 34 nel 2005 a 18 su 38 nel 2012, passando dal 94% al 47%. Nel Mediterraneo esistono dati sufficienti per il 63% degli stock, l’80% dei quali risulta sovrasfruttato.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo integrale del documento di consultazione:
http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/tacs/info/com_2012_278_it.pdf
(Fonte: http://europa.eu/)



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