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FATTI E
PERSONE
In tavola meno carne e più pasta
La crisi cambia menù e consuetudini
Risparmiare è un obbligo, anche
al momento di mettersi a tavola. E la crisi cambia le nostre abitudini,
taglia i consumi e fa cambiare le scelte di quello che ogni giorno mettiamo
nel piatto. In generale, mettiamo nel carrello in media il 3 per
cento di generi alimentari in meno rispetto al passato: mangiamo più
spesso la pasta (+3,6 per cento), mentre cala il consumo di bistecche
(-5,5%).
Sono i risultati dello studio "La crisi taglia la spesa degli italiani",
realizzato da Coldiretti sulla base dei dati relativi ai primi nove
mesi del 2012 elaborati da Coop Italia e presentato nel corso del Forum
Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla
Coldiretti a Villa d'Este di Cernobbio.
In questi ultimi tempi, oltre che meno carne, compriamo anche meno pesce
(-1%) e frutta e verdura (-0,9%), mentre cresce il consumo di pane (+1,3%).
Coldiretti sottolinea poi che, in tempi di difficoltà economiche,
torna il "fai da te" casalingo: si comprano maggiori quantità
di farina (+8,3%), uova (+5,3%) e grassi come il burro (+2,8%). Insomma,
sono in tanti a farsi la torta in casa, come pure il pane e la pizza.
Nella stretta ai consumi, tanti connazionali ricominciano anche a fare
colazione a casa, sacrificando l'abitudine di cappuccio e brioche la bar:
crescono infatti gli acquisti di fette biscottate (+5,9%), caffè
macinato (+3,3%), miele (+1,9%) e marmellate (+0,9%). Gli stessi comportamenti
si rilevano anche a proposito di pranzo e cena, sottolinea la Coldiretti:
i pasti, per la famiglia e anche per le occasioni di incontro con gli
amici, si preparano sempre più spesso nella cucina di casa, come
rivelano i maggiori acquisti di olio di oliva (+6,8%) e vini tipici (+1,5%).
"L'attenzione alla cucina e alla qualità dell'alimentazione
trova riscontro nel boom degli acquisti di prodotti locali a chilometri
zero direttamente dagli agricoltori che garantiscono una maggiore freschezza
e genuinità delle ricette", ha affermato il presidente
della Coldiretti Sergio Marini. A essere ridotti in quantità sono
- conclude la Coldiretti - anche le bibite (-2,2%), la pasticceria industriale
(-3,8%) e i dessert (-12,1%). (www.tgcom24.mediaset.it)
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