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FATTI E
PERSONE
Coldiretti, effetto Fiorito su champagne (-21%)
e caviale
Crollano del 21 per cento le bottiglie
di champagne importate e del 37 le confezioni di caviale e succedanei
provenienti dall'estero che stanno praticamente scomparendo dalle tavole
degli italiani ma non da quelle degli scandali della politica. E' quanto
emerge da una analisi della Coldiretti sui consumi dei prodotti più
gettonati negli ultimi episodi di cronaca giudiziaria che stanno travolgendo
la politica italiana. I consumi di caviale proveniente dall'estero sono
- sottolinea Coldiretti - al minimo da almeno dieci anni secondo le elaborazioni
Coldiretti su dati Istat relativi al primo semestre dell'anno ma fortemente
ridimensionato è' il numero delle bottiglie di champagne stappate
dagli italiani che sono state meno di 2,5 milioni nei primi sei mesi dell'anno,
rispetto ai 9 milioni dello stesso periodo di dieci anni fa.
Se da un lato si riducono le occasioni di festa per la maggioranza
che è anche costretta ad affrontare la pesante riduzione del potere
di acquisto determinata dalla crisi, c'è anche diffusa la volontà
- continua la Coldiretti - di preferire prodotti Made in Italy nella consapevolezza
di sostenere la ripresa dell'economia nazionale. Secondo una indagine
Coldiretti/Censis il 90 per cento degli italiani preferisce acquistare
prodotti del proprio territorio anche per sostenere l'economia. Un obiettivo
che - precisa Coldiretti - "non sembra essere prioritario per i politici
coinvolti dai recenti scandali dove prodotti simbolo del lusso esterofilo
sembrano prevalere. Ma con la crisi gli italiani rinunciano anche a quel
ristorante di lusso che sembra piacere tanto ai politici e riscoprono
invece il piacere di stare a casa" e di preparare gustosi menu per
parenti e amici soprattutto nei giorni festivi durante i quali si raggiunge
il record di oltre un'ora davanti ai fornelli (69 minuti), secondo l'indagine
Coldiretti/Censis. Una conferma della distanza che sembra caratterizzare
la vita politica da quella degli italiani che in 7,7 milioni portano al
lavoro cibo preparato in casa e di questi sono oltre 3,7 milioni quelli
che dichiarano di farlo regolarmente. La stessa scelta di luoghi delle
vacanze lontani e spesso in luoghi esotici mal si concilia con le scelte
degli italiani, che in quasi un caso su 4 (22 per cento) quest'anno rispetto
al passato hanno accorciato la meta delle vacanze scegliendo di andare
in luoghi abbastanza vicini a casa per effetto della crisi. (www.agi.it)
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