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FATTI E
PERSONE
Rapporto sull’etichettatura ortofrutta e prodotti ittici 2011
“Sono ancora troppi i banchi nei mercati rionali che non rispettano
la normativa in materia di etichettatura. Ricordiamo che per il consumatore
l’etichetta è la carta di identità del prodotto ed
è quindi essenziale che questa sia sempre presente, anche nei mercati
rionali – ha detto Silvia Biasotto del Dipartimento Sicurezza Alimentare
del Movimento Difesa del Cittadino - In particolare, è grave notare
come proprio una informazione importante come l’origine sia poco
diffusa. La conoscenza del consumatore della provenienza dei prodotti
è fondamentale per informare lo stesso in caso di emergenze alimentari,
per combattere l’omologazione degli alimenti e la delocalizzazione
delle attività e perché il cittadino ha diritto alla massima
informazione chiara e trasparente”.
In particolare, i banchi in regola sono il 24% del campione esaminato
nel caso del settore ortofrutticolo e 43% per il settore ittico. Tra le
informazioni meno presenti in etichetta vi è proprio l’origine
del prodotto, indicata solo nel 39% dei casi per l’ortofrutta e
51% per i prodotti ittici. E’ quanto emerge dal Rapporto sull’etichettatura
di ortofrutta e prodotti ittici nei mercati rionali 2011 redatto dal Movimento
Difesa del Cittadino.
L’associazione, con la collaborazione delle sedi locali, ha visitato
i mercati rionali nelle città delle seguenti regioni italiane:
Basilicata; Calabria; Campania; Emilia-Romagna; Friuli Venezia Giulia;
Lazio; Marche; Piemonte; Sicilia; Toscana. In totale sono stati rilevati
547 banchi: 373 per l’ortofrutta e 174 per i prodotti ittici.
Per il comparto ortofrutta sono ben tre le regioni che conquistano la
cd “maglia nera” in materia di etichettatura dell’ortofrutta
nei mercati rionali: Calabria, Campania e Sicilia. La performance migliore
è invece stata sperimentata dal Friuli Venezia Giulia dove tutto
il campione rispettava in pieno la normativa. Seguono la Toscana (60%)
e le Marche (48%). Il dato è particolarmente insoddisfacente per
quanto riguarda l’informazione relativa all’origine. In media
solo il 39% del campione esponeva l’indicazione della provenienza
di frutta e verdura.
Per quanto riguarda il settore ittico Calabria (Catanzaro; Reggio Calabria)
e Sicilia (Palermo) sono le due regioni a cui spetta il triste primato
in materia di etichettatura dei prodotti ittici. In Friuli Venezia Giulia
invece tutti i venditori rilevati esponevano le 4 informazioni considerate
nella indagine. Buone le performance delle Marche (68%) e della Basilicata
(64%). Come per gli anni precedenti, le informazioni più diffuse
sono la denominazione commerciale della specie, indicata nell’89%
dei casi, e il prezzo presente nell’86% delle rilevazioni. Seguono
la zona di cattura o di allevamento presente nel 47% dei banchi rilevati
e il metodo di produzione con una percentuale di presenza del 51%.
Ma come devono essere le etichette di questi prodotti nei mercati rionali?
Per i prodotti ittici devono essere indicate: la denominazione commerciale
della specie, il metodo di produzione o la zona di cattura o di allevamento.
Per l’ortofrutta, invece, in cassetta i commercianti devono segnalare
la varietà, l’origine e la categoria.
Attenzione anche alla sostenibilità del pesce
Acciuga, sgombro, merluzzo bianco, branzino e sardine sono le specie più
diffuse nei mercati rionali rilevati nelle 10 regioni oggetto dell’indagine
del Movimento Difesa del Cittadino. Ai primi due posti troviamo due pesci
azzurri come l’acciuga presente nel 66% dei casi e lo sgombro rilevato
nel 58% dei casi. Tra le specie meno diffuse il tonno (pinna gialla e
rosso), probabilmente perché fuori stagione, anche se non mancano
i casi di importazione.
“Tante le possibili soluzioni al problema e tra queste il ruolo
del consumatore che può imparare a variare la propria dieta evitando
di acquistare sempre le stesse specie ittiche, prediligere quelle meno
sovrasfruttate e rispettando la stagionalità del pesce –
ha aggiunto Biasotto - Per questo il Movimento Difesa del Cittadino ha
voluto quest’anno rilevare anche le specie offerte nei mercati rionali
al fine di creare un database che consenta nel tempo di valutare le specie
ittiche più diffuse. Il ruolo dei venditori è molto importante
in termini di informazione al consumatore anche riguardo la sostenibilità
delle specie ittiche e in termini di offerta di una ampia e sostenibile
varietà di prodotti ittici. (http://sportelloconsumatori.org)
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