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FATTI E
PERSONE
Crescita e occupazione: servono più
donne imprenditrici
L'Unione europea deve aumentare il numero di donne imprenditrici per creare
crescita e occupazione. È questo il messaggio principale del vertice
di Bruxelles svoltosi il 17 ottobre, nel quadro della settimana europea
delle PMI, che mira ad incoraggiare le donne a considerare l'opportunità
di creare e gestire un'attività in proprio.
Il potenziale imprenditoriale delle donne è poco sfruttato: esse
rappresentano solo il 34,4% dei lavoratori autonomi in Europa e ciò
indica che necessitano di più sostegno ed incoraggiamento per diventare
imprenditrici. Nell'attuale contesto economico sfavorevole, è necessario
creare nuovi posti di lavori per promuovere la crescita economica. In
particolare, grazie al progressivo orientamento delle economie nazionali
verso la creazione di valore aggiunto, la domanda di risorse umane qualificate
è destinata ad aumentare: in questo contesto, le donne possono
svolgere un ruolo chiave.
Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario
per le Imprese e l'Industria, ha dichiarato: "La creatività
e il potenziale imprenditoriale delle donne sono una delle fonti di crescita
economica e di nuovi posti di lavoro meno sfruttate, che vanno dunque
ulteriormente sviluppate in Europa. In un momento di crisi non possiamo
permetterci di ignorare tale potenziale. Incrementando il numero di imprenditrici
si conferisce maggiore potere economico alle donne e si contribuisce alla
crescita."
Per promuovere l'imprenditorialità femminile, la Commissione europea
ha creato la rete europea delle ambasciatrici per l'imprenditoria femminile,
che propone modelli di riferimento cui le donne possono ispirarsi, e la
rete europea di mentori delle imprenditrici che fornisce consigli pratici
alle donne che hanno recentemente intrapreso la carriera imprenditoriale.
Sebbene il livello d'istruzione delle donne europee sia pari o superiore
a quello degli uomini, sono poche quelle che decidono di creare un'impresa
nei quindici anni successivi alla laurea. Questo è dovuto in parte
alla difficoltà di conciliare vita privata e attività professionale.
Inoltre, i sistemi di supporto all'avvio d'imprese esistenti non sono
sempre mirati alle esigenze specifiche delle donne. Tra le preoccupazioni
delle potenziali imprenditrici vi sono la difficoltà di accesso
ai finanziamenti, alle reti professionali e alla formazione e una possibile
mancanza di fiducia dovuta all'assenza di modelli di riferimento appropriati.
Le donne sono più caute e non corrono rischi non calcolati, cercando
di avviare le loro imprese in zone conosciute, in cui possono beneficiare
del sostegno familiare. Le loro imprese si sviluppano lentamente e solo
se la situazione familiare consente di assicurare giornate lavorative
lunghe con prospettive di redditività adeguate. Per questi motivi
le donne necessitano di misure di sostegno ad hoc quando creano un'impresa.
La settimana europea delle PMI 2012 prevede una serie di attività
in tutta Europa, organizzate da organizzazioni imprenditoriali, enti di
sostegno alle imprese e autorità nazionali, regionali e locali.
Tali eventi offrono la possibilità sia alle potenziali imprenditrici
sia alle imprese esistenti di condividere le loro esperienze e di svilupparsi
ulteriormente. Lo scorso anno in tutta Europa sono stati organizzati quasi
1500 eventi.
Fabrizio Spada e Sophie Kijner
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
tel. +39.02.4675141
comm-rep-mil@ec.europa.eu
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