FATTI E PERSONE

Ue: scandalo a Bruxelles
Si dimette commissario Dalli responsabile salute e consumatori lascia dopo indagine antifrode

Tentata concussione o millantato credito: sono queste le accuse che oggi hanno provocato a sorpresa le dimissioni del commissario europeo per i diritti dei consumatori e la tutela della salute, il maltese John Dalli, 64 anni.
Si tratta di una decisione senza precedenti, che eviterà il ripetersi del caso imbarazzante della Commissione europea di Jacques Santer. L'Esecutivo presieduto dall'ex premier lussemburghese si era dimesso in blocco il 15 marzo 1999, dopo il rifiuto della commissaria Edith Cresson di lasciare l'incarico dopo essere stata accusata di nepotismo e di una serie di irregolarità amministrative.
Ci sono le manovre sotterranee per influenzare le legislazioni europee sullo sfondo delle improvvise dimissioni di Dalli, un 'popolare' del Partito Nazionalista. Le dimissioni sono state presentate oggi in seguito ad una indagine del servizio antifrode europeo Olaf e immediatamente accettate dall'esecutivo europeo. Il presidente Josè Manuel Barroso ha già nominato il sostituto ad interim: il vicepresidente Marcos Sefcovic, responsabile per gli affari istituzionali e l'amministrazione.
''Ci sono indizi gravi e univoci'' dicono fonti bene informate sulla vicenda, che si presenta come un caso di tentata concussione o di millantato credito. Dalli ''nega categoricamente'' e sostiene di essersi dimesso soltanto ''per essere libero'' di difendersi.
La storia ruota attorno alle norme sul tabacco, stavolta con le multinazionali nel ruolo di chi denuncia una offerta di corruzione. Le regole in vigore vietano l'importazione nell'Ue dello 'snus', il tabacco da masticare di uso tradizionale negli Usa e in Scandinavia, tanto che la Svezia ha ottenuto una deroga speciale per la sua commercializzazione. Da anni le multinazionali del settore ne chiedono la legalizzazione in Europa, ritenendolo la risposta 'pulita' alle sigarette. Un prodotto secondo loro quasi assimilabile alle 'gomme alla nicotina' o a tutti gli altri prodotti 'senza fumo' e perciò privi dei fattori cancerogeni più pericolosi (a partire dal catrame) legati alla combustione. Stando a quanto descritto in una nota di Bruxelles, nel maggio scorso la 'Swedish Match', società svedese produttrice di 'snus' collegata a Philip Morris in una joint venture per la sua commercializzazione, ha denunciato alla Commissione europea di essere stata avvicinata da un imprenditore maltese che vantava ''contatti'' con il connazionale Dalli e ''mirava a guadagni per influenzare le possibili future proposte legislative sullo 'snus'''. In altre parole, un 'amico' che sostiene di poter indirizzare la legislazione europea in cambio di una 'mazzetta'.
La Commissione ha girato il dossier all'Olaf, il servizio antifrode europeo diretto dall'italiano Giovanni Kessler. Ieri è stato presentato il rapporto finale in cui, secondo la Commissione, risulta che: 1) ''non è stata conclusa alcuna stata transazione'' tra l'imprenditore maltese e la società svedese; 2) non è stata trovata ''alcuna prova conclusiva della partecipazione diretta'' di Dalli, ma anche che l'Olaf ha considerato il Commissionario ''a conoscenza'' dei fatti.
Il rapporto dell'Olaf è stato inviato al Procuratore generale di Malta, che dovrà decidere se si è trattato di una tentata concussione o di un millantato credito. Il Commissario ha ''categoricamente respinto'' le accuse, ma ha presentato le dimissioni ''per poter difendere la sua reputazione e quella della Commissione''. Ricevendo il plauso del presidente dei liberal-democratici europei Graham Watson (''se precedenti Commissari si fossero comportati allo stesso modo, Commissione e Ue si sarebbero risparmiate molti imbarazzi'') ma attizzando la polemica del leader degli euroscettici inglesi Nigel Farage: ''C'è un forte sospetto che la legislazione europea possa essere comprata e venduta attraverso strani sotterfugi''. (www.ansa.it)


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