|
FATTI E
PERSONE
La crisi a tavola si batte con “la spesa in campagna”
Acquisti in azienda cresciuti del 15 per cento. Una pratica
sempre più diffusa che fa risparmiare fino a 1.680 euro l’anno.
Vincere la crisi si può, almeno a tavola. Il segreto è
nella “spesa in campagna”, che unisce la possibilità
di risparmiare comprando direttamente dagli agricoltori alla certezza
di mettere nel piatto prodotti di assoluta qualità. Un binomio
che piace sempre di più agli italiani: solo nell’ultimo anno
gli acquisti in azienda sono cresciuti del 15 per cento, in netta controtendenza
rispetto all’andamento generale delle più “classiche”
forme distributive, ferme al palo nel 2011 con la sola eccezione dei discount.
E lo stesso successo è stato messo a segno dalla rete nazionale
di vendita diretta della Cia, la “Spesa in campagna”, creata
nel 2008 in Puglia a partire da un punto di incontro tra domanda e offerta,
poi allargata all’intero territorio nazionale e ha festeggiato a
‘Fieragricola’ il suo successo.
Fra i prezzi pagati ai produttori e quelli pagati dai consumatori ci sono
rialzi addirittura di dieci volte, complici i troppi intermediari e la
speculazione sui listini. Una catena che può essere spezzata mettendo
in contatto diretto agricoltori e famiglie e “tagliando” di
fatto gli innumerevoli passaggi della filiera agroalimentare che gonfiano
i prezzi dei prodotti dal campo alla tavola. Con un risparmio fino al
30 per cento rispetto alla tradizionale catena distributiva.
Secondo i nostri calcoli, su un budget medio mensile per alimentari e
bevande di 467 euro a famiglia (dati Istat), la “spesa in campagna”
fa spendere circa 140 euro in meno. Moltiplicato su dodici mesi, significa
un risparmio annuo di ben 1.680 euro per nucleo familiare. Non poco, quindi,
soprattutto se si considera che la crisi economica ha costretto una famiglia
su tre a “tagliare” il carrello alimentare, mentre tre su
cinque hanno dovuto modificare il menù quotidiano e oltre il 30
per cento ha scelto di rivolgersi quasi esclusivamente agli hard-discount
e alle promozioni commerciali.
La vendita diretta in azienda agricola non è solo sinonimo di risparmio,
ma anche di qualità. Il numero sempre crescente di consumatori
che sceglie di fare la spesa nei campi può dire di aver recuperato
la completa tracciabilità dei cibi, con la piena garanzia della
salubrità e della bontà di produzioni e trasformazioni,
tutte rigorosamente “naturali” e “made in Italy”.
Un valore che sempre più famiglie ricercano a tavola. Secondo un
recente studio della Confederazione, infatti, ben l’83 per cento
degli italiani preferisce il prodotto nazionale, mentre il 62 per cento
ritiene che il biologico sia più sicuro (nel sito della Cia laspesaincampagna.net
c’è anche una guida ai prodotti “bio”).
Inoltre, nelle aziende agricole si possono riscoprire ogni giorno gusti
genuini, sapori perduti e specialità del territorio. Perché
oltre a frutta, verdura, olio, vino, latte, formaggi, conserve e marmellate
gli agricoltori mettono in vendita anche prodotti sfiziosi e creazioni
culinarie innovative che non trovano spazio nella Grande distribuzione
organizzata. Come le pappe per la prima infanzia alla mela “zitella”
o “limoncella”, cultivar antichi che riportano i bambini del
terzo millennio indietro nel tempo, fino agli inizi del ‘900. E
poi ci sono i cioccolatini all’aglio e il passito “muffato”,
senza dimenticare l’agrigelato e l’agrisalumeria, che a ciclo
chiuso in azienda trasforma il maiale in porchetta.
Nessun problema nemmeno per individuare l’azienda agricola più
vicina a casa: basta utilizzare il Gps. Infatti le aziende che aderiscono
al progetto “spesa in campagna” della Cia sono state mappate
con tecnologia satellitare. Basta quindi acquisire i percorsi sul proprio
TomTom e farsi guidare fino in azienda rendendo la spesa sui campi accessibile
in tutto e per tutto.
Per festeggiare i buoni risultati raggiunti dall’iniziativa “La
spesa in campagna”, presso lo stand della Cia a “Fieragricola”
nella giornata inaugurale della manifestazione, sono intervenuti il presidente
Giuseppe Politi, il direttore nazionale Rossana Zambelli, il direttore
generale e il direttore della DG Agri della Commissione europea, rispettivamente
Silva Rodriguez e Aldo Longo. (www.nuovaagricoltura.net)
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|