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FATTI E
PERSONE
Bio-shopper, quelli 'autentici' solo in 10%
negozi
Indagine Ispo-Assobioplastiche,97%
conosce legge,serve chiarezza
Solo un negoziante su 10 utilizza bio-shopper autentici compostabili,
nel 60% dei casi non si può con certezza che si tratti di materiale
doc mentre il 26% usa il biodegradabile non compostabile. A fronte di
ciò, la conoscenza dell'esistenza della legge che dal 1/o gennaio
del 2011 mette al bando i tradizionali sacchetti di plastica è
pressoché ''universale'' tra i negozianti con il 97% che dichiara
si sapere della legge.
Questi alcuni dei risultati della ricerca Ispo per Assobioplastiche presentata
a Roma nel corso del convegno ''Un anno di divieto: dodici mesi di successi
con molte domande''.
''Tutti conoscono che c'è una norma ma, meno nei cittadini e più
nei commercianti, c'è una necessità di chiarezza - ha detto
il presidente di Assobioplastiche, Marco Versari - per un prodotto che
rispetti gli standard di legge''.
In particolare, ha spiegato lo stesso presidente Ispo, Renato Mannheimer,
''c'è un buon livello di informazione, visto che 3 su 4 dichiarano
di conoscere la differenza tra biodegradabile e compostabile, ma ci sono
ampi spazi di miglioramento''. Molti meno, infatti, sanno dell'esistenza
della certificazione per il compostabile (riciclabile al 100%). La ricerca
è stata condotta tra i negozianti di generi alimentari. Tra chi
utilizza biodegradabile, la metà è certa che si tratti anche
di compostabile mentre ben 8 su 10 di dicono sorpresi della non compostabilità.
In generale i biodegradabili sono utilizzati dalla quasi totalità
degli intervistati (96%) mentre uno su tre utilizza ancora i tradizionali
sacchetti di plastica. (ANSA).
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