FATTI E PERSONE

Biologico, green economy dell'agricoltura contro la crisi
Aiab, una risposta che parla soprattutto ai giovani

Non solo energia, edilizia e mobilità: la green economy è una "diversa idea di sviluppo che abbraccia tutti i settori produttivi, agricoltura compresa". Lo ribadisce Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell'Aiab, in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, dedicata quest'anno proprio alla green economy. E in quanto parte integrante della green economy, "chiediamo alle istituzioni, sia a livello nazionale che internazionale, di assumere come priorità lo sviluppo di un modello produttivo sostenibile nel settore primario, caratterizzato da tutela della biodiversità, lotta ai cambiamenti climatici, alla deforestazione e alla desertificazione, così come dal perseguimento di obiettivi produttivi e dal mantenimento della vitalità delle aree rurali".
Obiettivo dell'Associazione italiana per l'agricoltura biologica è arrivare a un orientamento delle politiche agricole volto a sostenere processi produttivi "fondati su lavoro, tutela delle risorse naturali, sobrietà energetica e drastico abbattimento degli input chimici, proteggendo il settore agroalimentare e i suoi operatori e aiutandoli ad abbracciare pratiche autenticamente sostenibili, come il bio'', spiega Triantafyllidis. Il biologico occupa, nel mondo, una superficie agricola di 37 milioni di ettari, 10 dei quali in Europa, dove l'Italia si conferma il secondo paese produttore preceduta dalla Spagna e seguita dalla Germania, secondo The world of organic agriculture 2012 di Fibl e Ifoam.
Può quindi rappresentare non solo un modello di sviluppo, ma anche "una risposta alternativa e concreta alla crisi, una risposta che parla in via privilegiata ai giovani", sottolinea il presidente Aiab. Secondo i dati Ismea/Gfk-Eurisko, nel 2011 il consumo domestico di prodotti 'bio' è continuato a crescere (+ 8,9%), nonostante la crisi e in controtendenza con il resto dell'agroalimentare. "E mentre l'età media degli addetti agricoli aumenta costantemente, infatti gli agricoltori ''biologici'' sono consistentemente più giovani - sottolinea Triantafyllidis - Una nostra indagine del 2007, indicava infatti un'età media degli agricoltori bio di 47 anni contro i 59 dei convenzionali'' . (www.adnkronos.com)


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