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FATTI
E PERSONE
Grano duro e bietole, gli agricoltori ci ripensano e tornano a coltivarli
L’aumento dei terreni a riposo inferiore alle previsioni
ISTAT
Per effettuare le stime sulle semine di quest’anno l’Istat
ha contattato gli agricoltori del campione d’indagine, a novembre-dicembre
scorso e tra l’altro ha previsto una diminuzione delle superfici
coltivate a frumento duro (-13,5%) e tenero (-5%).
“In tale periodo però – ricorda Confagricoltura - le
condizioni del maltempo rendevano impossibili le semine in molte aree
del Paese e spingevano quindi gli agricoltori a fare considerazioni che
poi, a gennaio, specie al Centro-Sud dove si è avuto un clima asciutto,
hanno accantonato; oltre tutto in tale epoca il grano duro è tornato
ad essere una produzione interessante per gli agricoltori grazie al consistente
aumento dei prezzi (+14%)”.
In base alle stime Istat le superfici non coltivate aumenterebbero del
19,1%. Ma, ad avviso di Confagricoltura, “molti terreni sono rimasti
temporaneamente a riposo per rotazione in vista delle semine primaverili
di mais e soia al Nord e di girasole al Sud. Riteniamo che il dato sull’incremento
delle superfici a riposo ipotizzato dall’Istat sarà probabilmente
dimezzato”.
Per la barbabietola da zucchero l’Istituto Nazionale di Statistiche
stima una riduzione delle superfici del 21%, ma anche in questo caso,
in realtà, Confagricoltura ritiene che ci dovrebbe essere un recupero,
date le maggiorazioni di prezzo pattuite da alcuni zuccherifici con gli
agricoltori nelle ultimissime settimane, proprio per evitare un crollo
delle semine a febbraio.
Confagricoltura
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