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FATTI
E PERSONE
Prezzi: Coldiretti, 100 kg di frutta in meno per famiglia in 10 anni
Gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane
sono passati da 450 chili a famiglia all’anno del 2000 ai 350 chili
del 2010, con una riduzione di ben 100 chili annui (-22 per cento) che
rappresenta un dato estremamente allarmante. E’ quanto afferma la
Coldiretti che ha distribuito gratuitamente d iecimila chili di ottime
pesche italiane ai poveri per denunciare le speculazioni che trasformano
i pochi centesimi pagati nei campi ai produttori in euro per il portafoglio
dei consumatori. Con questo gesto gli agricoltori della Coldiretti hanno
voluto far conoscere il valore di prodotti ai quali tantissime persone
devono rinunciare per i proibitivi prezzi al dettaglio mentre è
crisi profonda nei campi.
Il calo continua anche nel 2011 con i consumi familiari di frutta e verdura
che – sottolinea la Coldiretti - sono diminuiti del 9 per cento
nel primo trimestre, dopo che nel 2010 le famiglie italiane hanno acquistato
8,3 milioni di tonnellate di ortofrutta per una spesa complessiva di 13
miliardi, di cui circa 4,5 milioni di tonnellate gli acquisti di frutta
e 3,8 milioni di tonnellate quelli degli ortaggi.
La causa va ricercata - precisa la Coldiretti - nella moltiplicazione
dei prezzi dal campo alla tavola che ha reso piu’ onerosi gli acquisti,
ma ha anche fatto crollare il reddito degli agricoltori che negli ultimi
quindici anni sono stati costretti ad abbattere quasi la metà delle
coltivazioni di pesche in Italia. La scomparsa del frutteto italiano ha
effetti economici, ambientali, paesaggistici ed anche per la salute perché
rischia di privare i consumatori della freschezza di prodotti indispensabili
per la salute raccolti vicino a casa.
Le motivazioni della crisi attuale - precisa la Coldiretti - sono congiunturali
come l’andamento meteorologico che ha provocato la maturazione contemporanea
di produzioni e l’emergenza dell’”Escherichia Coli”
che ha causato il contenimento dei consumi, ma sotto accusa ci sono soprattutto
l’inadeguatezza delle normative comunitarie per la prevenzione e
la gestione delle crisi di mercato e la distribuzione commerciale che
non è riuscita fino ad ora ad arrivare ad offrire prodotti di qualità
al giusto grado di maturazione e ad un prezzo equo per produttori e consumatori.
Secondo l’ultima indagine dell’Antitrust sul settore ortofrutticolo
i prezzi mediamente triplicano (+ 200 per cento) dal campo alla tavola,
ma possono anche quadruplicare (+ 294 per cento) per la filiera lunga
(presenza di 3 o 4 intermediari tra produttore e distributore finale).
L’ampia forbice dei prezzi tra produzione e consumo dimostra - conclude
la Coldiretti - che c’è spazio da recuperare per garantire
redditi soddisfacenti per le imprese ed acquisti convenienti per i consumatori.
(www.coldiretti.it)
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