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FATTI
E PERSONE
PIL: +1,2% NEL 2010 DOPO 2 ANNI IN ROSSO
Nel 2010 la crescita economica dell'Italia
è tornata in territorio positivo dopo due anni sotto zero (5,2%
nel 2009, -1,3 nel 2008). Il Pil è salito dell'1,2%, in linea con
le previsioni del governo.
Il passo del Belpaese si conferma più lento di quello della media
dell'Eurozona. Lo dicono i numeri del 4* trimestre, il Pil tricolore e'
salito dello 0,1% rispetto trimestre precedente e dell'1,5% rispetto al
quarto trimestre dello scorso anno. Il Pil dell'Eurozona e' cresciuto
dello 0,3% su base trimestrale e del 2% su base annuale.
Un quarto trimestre al rallentatore su cui ha pesato la performance deludente
di alcune delle componenti del Pil.
La spesa per consumi ha registrato una variazione nulla. La spesa per
investimenti ha registrato un calo pari a -0,7%, importazioni +3,4%, esportazioni
+0,5%.
Stessa musica se si guarda ai contributi alla crescita. Lo striminzito
+0,1% e' soprattutto frutto dell'aumento del magazzino delle imprese,
un vero boom. Infatti, le scorte hanno contribuito al Pil per 1 punto,
nullo il contributo dei consumi, negativo quello degli investimenti -0,1
punti, fortemente negativo quello delle esportazioni nette -0,8 punti.
Sui consumi del 2010, uno spaccato interessante e' stato fornito ieri
dall'Ismea che si occupa di beni alimentari.
Nel 2010 gli italiani hanno tirato la cinghia. La flessione nei consumi
alimentari e' stata pari a -0,6% rispetto all'anno precedente, accompagnata
da una riduzione dei prezzi dei prezzi pari a -0,5%. Il piatto piange
oramai sempre più orfano degli alimenti tradizionalmente considerati
più pregiati. Scende la domanda per le carni bovine (-4,6% rispetto
al 2009), vini (-3,4%), prodotti ittici (-2,9%) e frutta (-1,8%).
Anche dal lato delle imprese non mancano le nubi. A gennaio, la produzione
industriale ha accusato una contrazione pari a -1,5% rispetto al mese
di dicembre. Un numero che ha sorpreso gli economisti degli uffici studi
delle banche e quello della Confindustria che si aspettavano una crescita
e non certo una flessione. Peraltro l'industria tricolore e' andata in
controtendenza a quella tedesca e francese, dove la produzione e' cresciuta
rispettivamente dell'1,8% e dell'1,1%.
Insomma, il Bel Paese ha terminato il 2010 in frenata e cominciato il
2011 al rallentatore.
(men/cam/ss – www.asca.it)
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