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FATTI
E PERSONE
Mafia: Coldiretti/Eurispes, agromafia è business da 12,5 mld
Il volume d’affari delle agromafie, ovvero delle attività
della criminalità organizzata nel settore agroalimentare, ammonta
oggi a 12,5 miliardi di euro (il 5,6 per cento dell’intero business
criminale). E’ quanto emerge dal primo rapporto sui crimini
agroalimentari in Italia realizzata da Coldiretti e Eurispes, in riferimento
a ll'operazione che ha decapitato la famiglia mafiosa di Campobello di
Mazara, con l'arresto di 11 persone tra cui il sindaco Ciro Carava' da
parte dei carabinieri che hanno eseguito anche il sequestro preventivo
della ''Eurofarida Srl'' una azienda del settore olivicolo, del valorecomplessivo
di circa 2 milioni di euro, riconducibile ai vertici dell'organizzazione.
Le agromafie – sottolinea la Coldiretti - investono i loro ricchi
proventi in larga parte in attività agricole, nel settore della
trasformazione alimentare, commerciale e nella grande distribuzione con
il reinvestimento dei proventi illeciti che ha come corollario il condizionamento
della libera iniziativa economica e la concorrenza sleale. Inoltre, come
denunciato dalla Coldiretti, le associazioni criminali, attraverso le
suddette pratiche estorsive, finiscono per determinare l’aumento
dei prezzi dei beni al consumo. A rischio e anche la qualità e
sicurezza alimentare dei prodotti alimentari con la vendita di prodotti
alimentari “spacciati” come Made in Italy ma ottenuti in realtà
con materie prime importate, speso di bassa qualità . Un rischio
elevato anche nel settore dell’olio di oliva dove l’analisi
organolettica su campioni di olio vergine ed extravergine di oliva acquistati
nei supermercati ed esaminati, da parte del panel costituito dall’Agenzia
delle dogane, ha evidenziato la presenza di muffe in oltre il 40 per cento
delle bottiglie in vendita, secondo la prima indagine sulla qualità
degli oli di oliva in vendita in Italia effettata da Coldiretti, Symbola
e Unaprol. Per non cadere nella trappola del mercato il consiglio di Coldiretti
è quello di guardare con diffidenza ai prezzi eccessivamente bassi
che non coprono neanche il costo delle olive, considerando che una confezione
da un litro di un buon olio extra vergine di oliva, prodotto al 100% con
olive italiane, non potrebbe costare, mediamente al consumo, sullo scaffale
di un supermercato, meno di 6 euro. (www.coldiretti.it)
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