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FATTI E
PERSONE
Agricoltura: l’impresa è sempre “più
rosa” e le donne della Cia creano una “rete” per rendere
visibile il contributo “al femminile” nella produzione di
eccellenze agroalimentari e nella multifunzionalità
Nell’ambito della VI Festa
nazionale di Torino, l’Associazione Donne in Campo presenta il logo
che deve diventare il simbolo di appartenenza e caratterizzazione dell’impegno
“femminile” per lo sviluppo del mondo agricolo. Incontro sui
cambiamenti del mondo agricolo e la premiazione del concorso “Simona
Chiara”.
L’agricoltura italiana è sempre più “rosa”.
Ormai un’azienda agricola su tre è condotta da una donna.
E’ un trend in continua crescita. Una presenza che nei prossimi
anni è destinata a consolidarsi ulteriormente. Per questo motivo
sono necessarie politiche che permettano di valorizzare l’impegno
sempre più incisivo delle imprenditrici chiamate a svolgere un
ruolo nuovo in un mondo agricolo in continuo cambiamento. Un ruolo di
reali protagoniste nelle campagne italiane. E’ quanto evidenziato
oggi a Torino dove l’Associazione Donne in Campo della Cia-Confederazione
italiana agricoltori ha tenuto una serie di iniziative nell’ambito
della VI Festa nazionale dell’agricoltura.
La presenza delle donne in agricoltura (30 per cento) -è stato
sottolineato- è inferiore solo al settore del commercio, dove si
supera il 32,5 per cento, mentre vengono doppiate abbondantemente sia
l’attività manifatturiera (con il 10,6 per cento) che quella
dei servizi (poco meno del 10 per cento).
Le aziende agricole “rosa” -è stato rimarcato durante
le iniziative di Donne in Campo alla Festa dell’agricoltura di Torino-
salgono in modo importante specialmente in attività innovative,
come ad esempio nell’agriturismo, le cui imprese per il 35 per cento
del totale sono condotte da imprenditrici. Crescite significative si sono
registrate negli ultimi anni anche nel settore biologico, nelle produzioni
di “nicchia” Dop e Igp, nell’ortofrutta e nella vitivinicoltura.
Donne, dunque, sempre più decise e protagoniste della vicenda agricola
italiana. Donne che -è stato rilevato- guardano all’impresa
con sempre maggiore attenzione, che puntano con caparbietà sulla
qualità e sulla tipicità dei prodotti legati al territorio,
che operano con la dovuta incisività per una competitività
reale sui mercati nazionali e mondiali, che fanno dell’innovazione
uno strumento indispensabile per crescere e svilupparsi.
La Festa nazionale dell’agricoltura di Torino è stata, comunque,
l’occasione per presentare -da parte della presidente nazionale
Mara Longhin- il logo, il papavero con la spiga, che ormai da anni caratterizza
le iniziative dell’Associazione, come il simbolo dell’appartenenza
alla “rete” delle imprenditrici aderenti a Donne in Campo.
L’intento è che -è stato ribadito- esso diventi un
segno identitario al femminile per rendere riconoscibile il fattivo contributo
delle donne nella produzione delle eccellenze dell’agroalimentare
italiano e nella multifunzionalità.
Alle imprenditrici associate a Donne in Campo che aderiranno al protocollo
di utilizzo del logo, è stata congegnata una targa da apporre in
azienda in modo da dare il via a una “rete” che, dalle Alpi
alla Sicilia, crei un legame di solidarietà, di orgoglio, di condivisione
di principi, per un adeguato sviluppo dell’agricoltura nel nostro
Paese.
Nell’ambito della Festa di Torino, organizzato da Donne in Campo
Piemonte e introdotto dalla presidente regionale Lucia Dentis, si è
svolto un incontro sul tema: “Cambia l’agricoltura e cambiano
i ruoli. Le donne in campo”. E, subito dopo, si è tenuta
la premiazione del concorso “Simona Chiara”, dedicato alla
compianta presidente dell’Associazione piemontese, con un intervento
commemorativo della fondatrice dell’Associazione Donne in Campo
Paola Ortensi. (www.cia.it)
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