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FATTI
E PERSONE
Italia Paese all’avanguardia nel consumo responsabile di
bevande alcoliche
Il 76% degli Italiani sceglie di bere poco, ma bene, e solo
il 6% dei consumatori eccedono. Cambio di tendenza anche tra i giovani.
Lo dice una ricerca di Federvini
La tendenza a eccedere con le bevande alcoliche in Italia tocca una parte
minoritaria di popolazione, solo il 6% contro il 17% in Uk e il 20% in
Germania. E’ la tendenza in Italia risulta, inoltre, circoscritta
ai giovani i quali, superata una certa soglia di età, tornano a
consumare bevande alcoliche in maniera responsabile. Ciò non accade,
invece, in altri Paesi: mentre il picco del consumo non responsabile in
Italia è tra i 16 e i 18 anni (31%), con una tendenza che continua
a diminuire, fino a scomparire, con il crescere dell’età,
ben diversa è la situazione all’estero. In Germania, tre
persone su dieci dai 25 ai 44 anni tendono ancora ad esagerare, e in UK
quasi 2 persone su 10 tra gli ultra 44enni bevono molto. E’ l’importante
riscontro che emerge dalla ricerca “Lo stile del bere mediterraneo”,
realizzata da Ispo per conto di Federvini, presentata oggi a Milano.
L’indagine ha permesso di misurare quali siano oggi tra i giovani
di 5 paesi europei le condotte e gli stili di consumo più affermati,
indagando le abitudini rispetto al bere degli italiani e delle giovani
generazioni e comparandole con quelle delle popolazioni di altri quattro
paesi europei: il Regno Unito, la Francia, la Germania e Malta.
L’obiettivo primario della ricerca è stato verificare sul
campo se gli stili di consumo italiani si stessero uniformando al modello
anglosassone o piuttosto se, come lo studio ha confermato, la tendenza
a recuperare, con l’aumentare della maturità, il gusto del
bere di qualità continui a essere una caratteristica tipicamente
italiana.
FOCUS - IL CONSUMO DI ALCOLICI MITIGATO DA UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE
L’indagine di Federvini ha messo anche in luce come la moderazione,
la qualità e l’abbinamento con un cibo corretto costituiscano
un valore e un modo di avvicinarsi e vivere il consumo di bevande alcoliche
tipicamente Mediterranei. In Italia, e in misura analoga in Francia, con
una percentuale rispettivamente del 35% e del 32%, la tendenza a dilazionare
il consumo di alcolici nel corso della settimana risulta essere superiore
rispetto a quanto accade in Germania (26%) e Uk (28%). Per ben il 76%
degli italiani il “bere poco ma bene” resta una peculiarità
importante, che scende al 58% in Germania e al 62% in Uk .Infine, in Italia
si conferma forte il binomio tra “buon vino e buon cibo”,
e ben l’82% ama bere mangiando bene. Solo al 18% del campione questo
binomio non interessa, percentuale che sale al 47% in Uk e al 34% in Germania.
“Federvini ha deciso di promuovere questa ricerca, in continuità
con quanto già realizzato 2 anni fa, perché ritiene sia
necessario e responsabile, visto il ruolo che la Federazione vuole svolgere,
avere un quadro esaustivo dell’approccio dei giovani verso il consumo
di bevande alcoliche - sottolinea Lamberto Vallarino Gancia, presidente
di Federvini - è interessante il quadro che emerge dall’indagine
Ispo, che evidenzia come il modello mediterraneo, e nello specifico quello
italiano, possa rappresentare un esempio positivo di consumo responsabile.
Capire e discutere ogni aspetto legato a questo tema è fondamentale
per aiutare i nostri giovani a costruire un rapporto sano, equilibrato
e piacevole con le bevande alcoliche. Un ruolo importante nell’affermazione
di questi corretti modelli e stili di consumo lo assumono sia la famiglia,
all’interno della quale per il 20% dei giovani avviene il primo
consumo di alcolici, sia la scuola. Modelli comportamentali, informazione
corretta e cultura del prodotto alcolico sono parte integrante della nostra
tradizione e come tali debbono essere trasmessi e condivisi con le generazioni
future”.
“I dati ottenuti confermano la tendenza, già rilevata nel
2009 ,dei nostri giovani italiani verso un consumo delle bevande alcoliche
tipico dello stile mediterraneo, modello che presenta caratteristiche
concrete e che possiamo sintetizzare con la tendenza a dilazionare il
consumo nel corso della settimana, prestare attenzione alla qualità
di ciò che si beve e conciliare il consumo di alcol con il buon
cibo - commenta Renato Mannheimer - questo modello si contrappone a quello
che possiamo definire “nordico”, caratterizzato dalla concentrazione
del consumo di alcol in un unico giorno della settimana; vediamo ad esempio
che in Germania, ben il 22% degli intervistati dichiara di bere una sola
volta alla settimana ma a volontà, seguito da un 20% a Malta e
un 16% in UK. In Francia invece questa percentuale scende al 6% e in Italia
addirittura al 4%”.
FOCUS - IL “BINGE DRINKING” IN EUROPA
L’indagine Ispo per Federvini indaga anche sull’eccesso di
alcol in Europa. In merito al consumo eccessivo di bevande alcoliche,
il cosiddetto binge drinking recentemente portato all’attenzione
della pubblica opinione, ha evidenziato che sono soprattutto i giovani
in UK (24%) e Germania (36%) ad eccedere nel bere quando vanno in discoteca.
In Italia solo il 9% dichiara di avere questa abitudine, mentre Francia
(16%) e Malta (12%) si situano in una posizione intermedia. In Italia
sono soprattutto i giovani a correre il rischio di esagerare nel consumo
di bevande alcoliche: tra chi dichiara di bere “finché ne
ha voglia” quando si balla si raggiunge il picco tra i 22 e i 24enni.
Negli altri paesi, soprattutto in Germania, i giovani sono decisamente
più precoci: i picchi di consumo si raggiungono già a 14/15
anni e, sempre in Germania, questa tendenza a bere in misura eccessiva
continua anche fino ai 40 anni. In Uk il picco più elevato riguarda
i 19-21enni, addirittura il 59%; il dato comincia poi a scendere, per
risalire tuttavia per gli over 44enni.
Germania (29%) e Uk (21%) si confermano i paesi in cui più persone
dichiarano di amare il bere per l’ebbrezza che l’alcol provoca.
In Italia il fenomeno è minoritario e riguarda solo il 6% del campione
(un dato che appare stabile rispetto al 2006). Francia e Malta si collocano
in posizione intermedia con percentuali di rispondenti pari al 13%. Rispetto
alle classi di età delle persone che in Italia dichiarano di amare
l’ebbrezza dell’alcol si raggiungono due picchi tra i 16/18enni
(29%) e i 22/24enni (29%); dopo i 24 anni però la quota scende
molto, collocandosi intorno al dato medio del 6%.
Rispetto agli altri paesi l’Italia si distingue quindi, con Malta
al 42%, per il minore numero di bevitori smodati: al 44% non è
mai capitato di eccedere. In Germania solo il 20% non ha mai esagerato,
a seguire Francia (33%) e UK (35%). Le motivazioni che portano al binge
drinking (volevo divertirmi o lasciarmi andare di più, lo facevano
anche i miei amici, per scommessa, per dimenticare) hanno riscontri più
elevati soprattutto in Germania (39%) e Uk (38%); in quest’ultima
la motivazione dominante è legata al divertirsi di più.
In Italia tra i motivi dichiarati per cui può capitare di esagerare
con il bere, quelli che più si legano al “binge drinking”
sono piuttosto contenuti: li enuncia il 22% dei rispondenti. La maggioranza
indica o che si stava festeggiando un evento particolare (16%) o di non
essersi reso conto di stare esagerando (15%). (www.winenews.it)
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