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FATTI
E PERSONE
Gli avanzi al ristorante? si portano a casa
Gesto etico anti-spreco che ridà valore al cibo, in
USA il doggy bag è diffusissimo (piace anche a Michelle), in Italia
inizia a farsi strada (grandi chef in primis). Bicocca: sprecati 37 miliardi
di euro
Sembra tramontare l’abitudine di lasciare gli avanzi nel piatto
sul tavolo al ristorante, in nome di un’attenzione verso il cibo
che si fa sempre più diffusa tra chi pranza o cena fuori casa,
e, in particolare, tra chi lo fa quotidianamente. Ma non si tratta certo
di una nuova moda, visto che non sono lontani i tempi in cui era normale
fare così, e non sembra essere nemmeno una tendenza passeggera:
gesto etico contro gli sprechi che ridà valore al cibo, in Usa,
ma non solo, il “Doggy Bag” (così chiamato perché
in teoria, ma solo in teoria verrebbe da dire, gli avanzi sono destinati
al cane, ndr) ha una lunga tradizione ed è oggi un fenomeno diffusissimo,
tanto che si racconta che anche la first lady Michelle Obama, in Italia
con il marito in occasione del G8, si sia fatta incartare gli avanzi del
pranzo in una trattoria a Roma.
In Italia - dove il dibattito è aperto a partire dall’italianizzare
il nome e per raccogliere idee (http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-battaglia-del-doggy-bag/)
- i ristoratori sembrano iniziare ad attrezzarsi, con buste e vaschette
ad hoc, ed il movimento ha per paladini addirittura chef pluristellati
del calibro di Davide Oldani e Pietro Leeman. Secondo i dati dell’Università
Bicocca, in Italia 37 miliardi di euro di cibo buono “finiscono
ogni anno nelle pattumiere, senza contare quelli dei ristoranti”.
I due grandi chef, in cucina rispettivamente del D’O di Cornaredo
(Milano) e del Joia di Milano, sono tra i sostenitori, insieme a Slow
Food e Legambiente, di “Il buono che avanza”, la prima rete
di ristoranti ad avanzi zero promossa dall’Associazione Cena dell’Amicizia
Onlus, associazione che si occupa di persone senza dimora a Milano, grazie
alla quale i locali che aderiscono al progetto propongono ai propri clienti
di portar via, in una doggy bag, il cibo e il vino che sono avanzati e
li informano sul valore sociale di questa scelta (info: www.ilbuoncheavanza.it).
Ma c’è anche l’iniziativa della Provincia autonoma
di Trento che ha distribuito 40.000 eco-vaschette ai ristoratori per consentire
ai clienti di portare a casa il cibo non consumato. (www.winenews.it)
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