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FATTI
E PERSONE
Vendemmia 2010: qualità buona e quantità in leggero ribasso
Previsti poco più di 45 milioni di ettolitri, -1%
sul 2009. La qualità si presenta buona.
Se per le regioni del Nord si prevede un sostanziale aumento, nel Centro
si oscilla tra situazioni stabili e lievi flessioni. Al Sud, invece, si
registrano significative riprese produttive, ad eccezione delle Isole
maggiori, in forte perdita.
Poco più di 45 milioni di ettolitri: questo il quantitativo
previsto da Ismea e Unione Italiana Vini per la vendemmia 2010 attualmente
ancora in corso. La cautela usata nelle prime stime produttive di luglio
sembra quindi essere stata più che opportuna. Dalla ricognizione
dei vigneti effettuata congiuntamente all’inizio di settembre, infatti,
risulta che la campagna di quest’anno potrebbe essere in linea con
quella del 2009 o addirittura leggermente inferiore (-1%). Il dato attesterebbe
per il quinto anno consecutivo i volumi italiani abbondantemente sotto
la soglia dei 50 milioni di ettolitri.
Se per le regioni del Nord si prevede un sostanziale aumento, nel Centro
si oscilla tra situazioni stabili e una lieve flessione. Al Sud, invece,
a partire dall’Abruzzo e dalla Puglia si registrano significative
riprese produttive dopo le decise flessioni dello scorso anno, senza tuttavia
tornare ai volumi fatti registrare nei tre anni precedenti all’entrata
in vigore della nuova Ocm. Particolarmente importanti, invece, le perdite
registrate nelle isole maggiori.
La qualità, nel complesso, si presenta buona ma, come al solito,
molto dipenderà dagli ultimi 20-25 giorni prima della raccolta,
in cui sarà fondamentale un clima caldo, ma non umido, con alte
temperature diurne e situazioni più fresche di notte, per rallentare
la retrogradazione della componente acida.
L’indagine è stata effettuata sulla base dei monitoraggi
sul “vigneto Italia” realizzati dalla rete di rilevazione
Ismea e dalle oltre 500 imprese socie di UIV dislocate su tutto il territorio
nazionale, con le quali è stato approntato un metodo di rilevazione
continuo e puntuale.
Quest’anno ad aumentare l’incertezza sugli esiti della campagna
appena iniziata, c’è da computare anche la variabile legata
agli effetti della “vendemmia verde”, attivata per la prima
volta, che, di fatto, ha tolto materia prima dal circuito produttivo.
A contenere ulteriormente le produzioni sono intervenute anche le estirpazioni
con premio. Nel 2010 sono state accolte domande per 10.741 ettari che
si vanno ad aggiungere a quelle per gli 11.571 ettari dello scorso anno.
Emblematico è il caso della Sicilia che ha sommato l’effetto
vendemmia verde alle estirpazioni e a un fisiologico calo produttivo,
arrivando così a stimare una perdita rispetto allo scorso nell’ordine
del 20%. Con l’inizio delle operazioni di raccolta, inoltre, qualche
problema si è presentato anche in Emilia Romagna, mentre Veneto
e Puglia confermano sostanzialmente gli incrementi attesi all’inizio
dell’estate.
Si riconferma anche il ritorno del “vigneto Italia” ad un
calendario “normale”, dopo i forti anticipi del 2009. Il lungo
inverno, oltre che da piogge persistenti, infatti, è stato caratterizzato
dal freddo che ha rallentato lo sviluppo vegetativo per cui quasi tutte
le fasi fenologiche sono slittate in avanti rispetto allo scorso anno.
(Vedi Dettaglio Regionale)
Unione Italiana Vini soc. coop.
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